In caso di accoglimento, il primo entrerebbe all’Emiciclo, al posto del collega di partito Mauro Febbo (5.553), eletto in provincia di Chieti e nel frattempo nominato assessore, il secondo al posto di Roberto Santangelo (2.645), eletto in provincia de L’Aquila e diventato vicepresidente del Consiglio, e per questo deferito dai vertici della formazione civica che per protesta contro il mancato ingresso in Giunta è uscito dalla maggioranza di centrodestra.
Al tribunale amministrativo i due chiedono, in particolare, il parziale annullamento “delle operazioni elettorali, i risultati delle elezioni e l’atto di proclamazione degli eletti nella parte riguardante i consiglieri regionali Febbo e Santangelo, così procedendo alla correzione dei risultati elettorali” e di dare luogo “alla sostituzione dei candidati illegittimamente proclamati eletti con quelli che hanno diritti preferenziali”. Il ricorso di basa sul calcolo dei resti e sulla necessità di tenere conto della “ponderazione dei voti su base provinciale”, la famosa lettera A contemplata nella norma regionale. “Mi sono convinto a fare questo ricorso – spiega Iampieri – non nei confronti di qualcuno né contro tantomeno nei confronti di amici e colleghi con i quali da anni siamo in Consiglio regionale, che stimo e rispetto, ma perché ben tre docenti universitari da me interpellati mi hanno sostanzialmente in maniera univoca dato la stessa lettura, secondo cui la legge non è stata applicata correttamente. E pertanto chiedo solo il ripristino della legalità in difesa non della mia persona ma del risultato della lista di Fi nell’intera provincia de L’Aquila”.
Secondo la tesi dei ricorrenti, il terzo seggio a Forza Italia sarebbe dovuto scattare nel collegio della Provincia de L’Aquila, e non in quello di Febbo, la provincia di Chieti.
Stessa cosa per Bellisario, che ritiene che ci sia stato un errore nella ripartizione dei seggi e che sarebbe dovuto entrare lui e non Santangelo. Se il ricorso sarà accolto, ci sarebbe subito una piccola rivoluzione nella geografia istituzionale del Consiglio e in Giunta: ci sarà da sostituire una pedina in giunta ma si avrebbe anche un effetto domino in Consiglio visto che al posto di Febbo è subentrato come consigliere supplente Daniele D’Amario (2.253) primo dei non eletti in provincia di Chieti, che sarà escluso dall’Emiciclo. A questi, sempre la maggioranza, si è aggiunto il ricorso di Lucia Ottavi, Forza Italia (L’Aquila).
Ma non finisce qui. Anche nel centrosinistra sono scattati i ricorsi anche in relazione a quello che è la vicenda dell’attribuzione dei seggi. Al tribunale amministrativo, infatti, si sono aggiunte le impugnative di Luciano D’Amico (Lista Legnini presidente), Donato Di Matteo (Abruzzo Insieme), Pierpaolo Pietrucci (Pd) e Franco Caramanico (Progressisti-Leu).