Il 6 aprile il Dpcm in vigore scadrà, e il governo sta già pensando a nuove misure.
L’Ipotesi avanzata nelle ultime ore è quella di riaprire le scuole dopo Pasqua ma non il Paese: scuole aperte, al 50% in presenza, in zona arancione e materne ed elementari aperte anche in fascia rossa.
La riapertura delle scuole è una priorità del governo Draghi, come dichiarato dal presidente del Consiglio in conferenza stampa prima e in Senato poi “Se la situazione epidemiologica lo permette cominceremo a riaprire le scuole in primis. E cominceremo dalle primarie e dall’infanzia, anche nelle zone rosse, speriamo dopo Pasqua”.
Quello che doveva essere un ultimo sacrificio sarà ancora una volta sarà un ulteriore sacrificio, e non ci sono altre riaperture all’orizzonte, a parte le scuole.
Ieri l’ultimo bollettino dei contagi registrava oltre 21 mila positivi mentre solo il giorno prima si erano avuti 551 decessi, numeri drammatici che hanno portato il Premier Draghi a convocare, in mattinata, un vertice con il Comitato Tecnico Scientifico e il ministro della Salute Speranza: una delle ipotesi a cui si sta discutendo è quella di mantenere l’Italia, fino al 1 maggio, a due fasce di rischio ovvero in arancione e rosso.
Come sempre due sono le anime del governo, una rigorista portata avanti dal ministro Speranza, dal Pd e dal Movimento 5 stelle e un’altra aperturista di cui fanno parte Lega e Forza Italia che vorrebbero lasciare anche la fascia minima di rischio, la zona gialla, per dare un po’ di respiro a cittadini e attività commerciali.
L’unica cosa che mette d’accordo tutti è la riapertura delle scuole, attraverso un protocollo di sicurezza che vorrebbe l’introduzione dei tamponi rapidi salivari: il ministro dell’Istruzione Bianchi ha proposto che il primo giorno di scuola tutti gli studenti, compresi i bimbi di materne ed asili, vengano sottoposti a test rapido, da ripetere poi ogni settimana. Se dovesse risultare un tampone positivo si passerebbe poi al test molecolare per l’intera classe.
Questo tipo di screening in Italia non è però ancora autorizzato, l’iter di conformità è in corso e si spera in un’autorizzazione prima di Pasqua. Resta il dubbio su chi dovrà poi in concreto effettuare l’esame sui bambini probabilmente militari e volontari della Protezione civile.
Ad aiutare la riapertura delle scuole anche la vaccinazione effettuata su docenti e personale scolastico: 600 mila persone hanno ricevuto la seconda inoculazione su un totale di 1 milione e 200 mila persone.
In questo panorama sembra scontata la proroga dello stato di emergenza, forse fino a giugno, quando la campagna vaccinale dovrebbe essere a regime.