Corropoli. Pedinamenti, telefonate continue, ma anche comportamenti violenti, conditi da minacce anche di morte. Nonostante nei suoi confronti, il giorno prima di Natale, era stato già applicato in divieto di avvicinamento all’ex fidanzata. Il tutto perché non si era rassegnato alla fine della loro relazione sentimentale.
Un crescendo di situazioni che aveva generato non poche preoccupazioni nella vittima, appena 18enne.
E così ieri i carabinieri della stazione di Corropoli, in esecuzione di un provvedimento firmato dal gip del tribunale di Teramo, Marco Procaccini (pm Francesca Zani, titolare dell’inchiesta), hanno notificato una misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un giovane del posto, 23 anni, studente universitario, accusato di atti persecutori.
Lo studente, nel corso delle ultime settimane, aveva cercato invano di ricucire un legame sentimentale con la ex, 18enne. A quel punto erano scattati altri comportamenti, tipici degli stalker: dalle numerose chiamate telefoniche, anche notturne a veri e propri pedinamenti.
Ma non solo: il giovane avrebbe manifestato atteggiamenti sempre più aggressivi, fino a minacciare le giovane donne di riempirla di botte e un una circostanza mimando anche il gesto della mano attorno al collo.
Lo scorso 24 dicembre, al 23enne era stata notificata già una misura personale del divieto di avvicinamento.
Ma tutto si è rivelato inutile, perché lo studente (incurante dei divieti), ha continuato a “intimorire” la sua ex, facendole avvertire la sua presenza, continuando a presidiare i luoghi solitamente da lei frequentati, arrivando persino ad avere un contatto diretto con la stessa e a minacciarla di morte, nonostante la presenza di un familiare.
La magistratura, che aveva già avviato la procedura del cosiddetto “codice rosso”, per evitare possibili e più gravi conseguenze, ha emesso il provvedimento restrittivo degli arresti domiciliari che è stato notificato nella giornata di ieri.
La vicenda, in qualche maniera, è stata anche trattata nel corso della trasmissione mattutina di Rai Uno, di Storie Italiane come una delle fattispecie di applicazione del Codice Rosso.