Rivedere le restrizioni adottate già a metà maggio.
La maggioranza di governo vuole correggere “in primis” la misura del coprifuoco e, sulla base dell’andamento dell’epidemia e della campagna vaccinale, modificarne l’orario dalle 22 alle 23 (come previsto dal testo dell’ultimo decreto Covid).
Non solo, l’Esecutivo vuole “anche rivedere i limiti temporali di lavoro e gli spostamenti” per quanto attiene alle riaperture.
Il Parlamento è diviso: resta la divisione tra aperturisti che vorrebbero il coprifuoco alle 23, i rigoristi che lo vorrebbero alle 22 e l’opposizione di Giorgia Meloni che non solo non lo vuole ma ne chiede l’immediata abolizione.
Sul tema del coprifuoco si sta animando anche il dibattito politico tra le forze di centrodestra: tutti vogliono cancellarlo ma Lega e Forza Italia sono favorevoli ad attendere la metà del prossimo mese mentre Fratelli D’Italia punta alla cancellazione immediata.
La maggioranza ha risolto la questione con un ordine del giorno frutto della mediazione tra il ministro D’Incà e il Premier Draghi e la quadra alla fine è arrivata: dopo varie sospensioni di seduta alla Camera, e scontro politico a parte, se i dati lo consentiranno dalla metà di maggio la dedline potrebbe arrivare alle 23, ma anche oltre magari alla mezzanotte “il testo riformulato impegna il governo nel mese di maggio a valutare l’aggiornamento delle decisioni prese con decreto legge n.52 del 2021”.
Metà maggio è il tempo minimo che serve per valutare l’impatto che le riaperture hanno avuto sulla curva epidemiologica.
Non è solo il nostro Paese ad aver adottato questo provvedimento, in Europa il coprifuoco è stato introdotto dalla maggioranza dei Paesi:
- In Francia l’orario più severo, con lo stop ai locali a partire dalle 19
- In Germania il coprifuoco scatta alle 21 dopo una nuova ripresa dei contagi
- L’Austria chiude alle 20
- La Spagna consente la movida fino alle 23
- La Gran Bretagna ha potuto, grazie alla massiccia vaccinazione, abolirlo.