Si tratta di un’indagine che dal mese di gennaio 2017 ha consentito di accertare “l’esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, strutturata su un gruppo criminale a connotazione familiare che operava principalmente nei siti di via del Quadraro e Porta Furba a Roma, entrambi gestiti dai Casamonica, punti di smistamento di cocaina al dettaglio e importanti punti di snodo dei traffici di stupefacente”.
L’organizzazione, oltre ai capi riconducibili ai Casamonica, era costituita da altri individui, tutti italiani, ai quali il clan aveva affidato ruoli e compiti ben precisi. È stato stimato un volume d’affari pari ad oltre 100 mila euro al mese. Alle 11, presso gli uffici della procura di Roma-Dda, DDA, è in programma un incontro con la stampa per ulteriori dettagli.