Atessa. Un operaio Cristian Perilli, 29 anni, di Pignataro Interamna (Frosinone) è morto dopo essere rimasto improvvisamente schiacciato da un supporto di ferro dell’impianto robotico cadutogli addosso.
La vittima era dipendente della società Comau, ex gruppo Fiat, che si occupa impiantistica tecnologica e robotica. Inutili i soccorsi prestati dal 118 che ha inviato anche l’elisoccorso. L’incidente è avvenuto poco dopo mezzogiorno nel reparto Lastratura, la cui area è stata transennata e posta sotto sequestro.
Sul posto per le indagini i carabinieri di Atessa. In questi giorni la Sevel è chiusa per le ferie natalizie ed erano in corso lavori di manutenzione alle linee di produzione.
FCA esprime profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia per la tragica scomparsa di Cristian Terilli, dipendente della ditta Sinergia, deceduto questa mattina nello stabilimento della Sevel di Atessa durante un intervento di manutenzione per conto della Comau, società del Gruppo FCA. L’Azienda, per quanto di sua competenza, sta collaborando attivamente con le autorità competenti che stanno compiendo gli accertamenti sulle cause dell’incidente drammatico ed eccezionale.
Usb. Alla vicinanza alla famiglia e al dolore per la perdita di una giovane vita vanno aggiunte doverose considerazioni. Da anni denunciamo situazioni pericolose che oggi a tutti appaiano tangibili, mentre in tanti hanno girato la testa altrove. Non è certamente il momento delle accuse e delle polemiche, ma la morte di Cristian, ragazzo di 29 anni, recatosi a lavoro per guadagnarsi onestamente da vivere, non può essere ricondotta alla sola casualità: siamo sicuri che sia sempre un bene che un’azienda produca senza sosta non concedendo tempi congrui per effettuare lavori e manutenzioni varie? Siamo sicuri che i sistemi di controllo siano efficaci? Come sindacato da anni facciamo denunce che spesso si arenano nella burocrazia, o a causa dello scarso personale a disposizione degli enti di controllo esterni; denunciamo da tempo un sistema che a nostro avviso antepone gli obiettivi economici all’essere umano, e chi dovrebbe rappresentare i lavoratori e cercare di tutelarne gli interessi, la salute e la sicurezza non ha fatto abbastanza.
Basti pensare che da un anno e mezzo non si fanno elezioni delle RLS e che il sistema di relazioni sindacali non permette ricambio e reale rappresentanza democratica. La morte di un uomo non è accettabile e come organizzazione continueremo a denunciare ogni situazione a nostra conoscenza, a chiedere alla politica regionale e nazionale di potenziare gli enti di controllo, di modificare il sistema di appalti e sub appalti fatti sulla pelle dei lavoratori. Auspichiamo che la magistratura renda almeno giustizia alla famiglia di Cristian e che tutti coloro che hanno responsabilità diretta ed indiretta aprano gli occhi per non rendere vano questo Sacrificio.
La FIOM esprime solidarietà alla famiglia del lavoratore. La Fiom ha già chiesto un incontro con la presenza dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Salute e la Sicurezza per ricevere tutte le informazioni. Il nuovo anno comincia come si è chiuso: è inaccettabile che i lavoratori rischino infortuni o addirittura perdano la vita. C’è una responsabilità di prevenzione e controllo delle imprese e delle istituzioni pubbliche. È necessario intervenire con urgenza! La Fiom seguirà a tutti i livelli quanto accaduto, per intervenire sulle cause e per impedire che i lavoratori rischino la propria incolumità.
Rifondazione Comunista esprime il proprio cordoglio a familiari e amici del giovane operaio morto oggi alla Sevel di Atessa. Dicono che la classe operaia non esiste più ma in compenso ogni giorno muore un operaio sul lavoro. Anche negli stabilimenti ipertecnologici della Fca (ex-Fiat) si muore. A ottobre era morto un operaio nello stabilimento di Cassino. La cancellazione dell’articolo 18 ha indebolito il principale strumento di prevenzione: il potere contrattuale dei lavoratori.
Mentre Elkan compra giornali e paga meno tasse portando la sede legale all’estero gli operai han visto peggiorare progressivamente le proprie condizioni di lavoro con ritmi di lavoro sempre più frenetici e l’intensificazione dello sfruttamento. nelle fabbriche c’è un clima di stress e una fortissima pressione sui lavoratori sempre più ricattabili. Le imprese e lo Stato hanno il dovere di garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro. Nell’ultimo anno 1700 lavoratori sono morti in Italia.
“L’Ugl esprime il suo cordoglio alla famiglia dell’operaio di 29 anni, deceduto a seguito di un infortunio sul lavoro ad Atessa, in provincia di Chieti. Il 2020 si apre nel peggiore dei modi con un’ennesima e tragica morte sul lavoro. E’ in corso una vera e propria strage inammissibile per un paese civile.” Lo ha dichiarato in una nota Paolo Capone, Segretario Generale dell’Ugl, in seguito al grave incidente in cui ha perso la vita un operaio, rimasto schiacciato da un supporto di ferro dell’impianto robotico nella ditta presso cui lavorava.
“E’ necessario aumentare i controlli e garantire una formazione adeguata, soprattutto nei settori soggetti ad un rischio maggiore. L’UGL sarà in tour anche nel 2020 con la campagna ‘Lavorare per Vivere’ per porre l’attenzione dell’opinione pubblica sul triste fenomeno delle morti bianche.”