Altalena di emozioni ma solo pari per il Pescara di Zeman

Pescara (4-3-3) Plizzari; Cancellotti, Brosco, Boben, Milani; Aloi, Palmiero, Mora; Merola, Lescano, Desogus.    In panchina: Sommariva, D’Aniello, Ingrosso, Mesik, Catena, Crescenzi, Germinario, Rafia, Delle Monache, Cuppone, Kolaj, Vergani. Allenatore: Zdenek Zeman

Juve Stabia (3-5-1-1) Russo; Cinaglia, Vimercati, Caldore; Maggioni, Altobelli, Maselli,  Scaccabarozzi, D’Agostino; Bentivegna; Pandolfi. In panchina: Barosi, Peluso, Carbone, Maselli, Moreschini, Silipo, Rosa, Volpe, Zigoni. Allenatore: Sandro Pochesci

Reti: 41’ e 46’ Lescano, 70’ Siripo, 73’ Zigoni

Arbitro: Andrea Zanotti di Rimini.

All’Adriatico torna Zeman, dopo le dimissioni di Colombo, e la rivoluzione si vede fin dalla formazione: contro la Juve Stabia, torna titolare Lescano, con Merola e Desogus nel tridente del tipico 4-3-3.

Si vede subito l’impronta zemaniana: il Pescara parte offensivo come mai in stagione e nei primi dieci minuti arriva dalle parti di Russo cinque volte. Agli ospiti restano le fughe in contropiede, e Plizzari non resta senza pensieri. I biancazzurri si impegnano ma manca la qualità negli ultimi 10 metri: solo al 36’ Desogus controlla sulla verticalizzazione di Palmiero e calcia bene a giro dalla sinistra dell’area, alzando la mira un soffio di troppo. L’impegno paga, le scelte del boemo pure: al 41’ arriva il vantaggio grazie a un recupero palla di Brosco che innesca Desogus, che lancia Mora sul fondo, suo il controllo in dribbling e il cross in area piccola, dove Lescano incorna a piedi fermi. 1-0. Prima dell’intervallo c’è ancora spazio per una gran giocata di Merola: elude abilmente Cinaglia sulla trequarti e punta la porta in diagonale ma allarga troppo il suo mancino.

La ripresa è fulminante: 20 secondi e il Delfino è già in area ospite, Merola la tiene con i denti saltando due uomini e serve Lescano che la deve solo girare in porta rasoterra per il 2-0. Abbassa i giri la squadra di Zeman ma non smette di attaccare: al 61’, dopo una manovra ragionata dal solito Merola, Palmiero spara una fucilata da fuori che sibila accanto al palo alla destra di Russo. Merola che, al 67’, si divora un altro goal fatto: break e fuga fulminante dalla metà campo fino al cuore dell’area, Russo gli esce incontro e lascia la porta sgombra ma il tiro è clamorosamente sbilenco. Non sbaglia Siripo, 3 minuti dopo: contropiede che porta Pandolfi in area Pescara, scarico per Siripo, marcato troppo largo, e deviazione in rete. 2-1. In pieno stile Zeman, il rovescio di fronte vede un fraseggio perfetto del Pescara che scavalca la difesa ma Lescano, a porta vuota, in distensione riesce a deviare all’indietro il cross di Aloi. Altro rovescio di fronte e al goal mangiato corrisponde il proverbiale goal subìto: Zigoni in fuga, salta Boben e calcia, Plizzari respinge la la ribattuta è facile per lo stabiese. 2-2. Le vespe prendono coraggio e all’82’ sfiorano il sorpasso: ripartenza a tutto campo e Pandolfi che arriva a colpire l’incrocio dei pali, con difesa e Plizzari bruciati. Lescano, un minuto più tardi, ha l’occasione per chiuderla di testa, ma la mette morbida e centrale tra le mani di Russo. In pieno recupero, anche il goal di tacco di Merola su corner, ma l’arbitro Zanotti fischia un tocco di mano. In extremis, un coast-to-coast di Pandolfi che arriva a puntare l’angolino basso, salvato dal tuffo di Plizzari.

Sciupa la vittoria, pareggia e poi rischia di perdere la squadra di Zeman, che comunque ha mostrato una certa reazione dopo l’esperienza con Colombo. Più che quelli difensivi, pesano gli errori macroscopici in avanti: e la curva fischia all’uscita dal campo.

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