La diffida è stata sottoscritta da quasi 100 avvocati, di tutto lo stivale, facenti parte del team legale di UCDL, guidati dal presidente, Avv. Erich Grimaldi, in cui si contesta l’omesso inserimento, tra i test in grado di accertare la negatività o positività al virus ai fini del rilascio della certificazione verde (valida per 48 ore), anche quello del test molecolare e antigenico su saliva.
“Il test salivare – precisa il team di legali – è ritenuto idoneo ormai da tempo, così come previsto nella circolare del 14 maggio 2021. Oltre ad essere meno invasivo e meno costoso risulta per sue caratteristiche il più idoneo ad uno screening larghissimo, costante e sistematico a 360 gradi”. Secondo l’UCDL, infatti, “continuare ad omettere l’utilizzo e l’impiego di tali efficaci strumenti, quali i test salivari e la loro applicazione e sottoposizione a tutti, indistintamente (anche agli stessi soggetti vaccinati e a quelli guariti), anche ai fini del rilascio dello stesso Green Pass, rappresenta e continuerebbe a rappresentare, allo stato attuale, oltre che un consapevole quanto deliberato comportamento omissivo a regole di osservanza e doverosità dell’agire lecito, anche una disapplicazione o scostamento disarmante, rispetto alle più comuni, specifiche verità scientifiche universalmente riconosciute, relativamente all’aspetto che i vaccinati e i guariti possono a loro volta contagiarsi e quindi contagiare”.