“Quando due esponenti della stessa maggioranza polemizzano a muso duro e pubblicamente su una legge fondamentale, rilevante e complicata come quella relativa agli Usi Civici significa semplicemente che all’interno della stessa maggioranza, in frantumi da tempo, non esiste più una visione unitaria e,soprattutto, non sussiste una seria e approfondita conoscenza del tema in questione ma solo l’impazienza di approvarla.
Questa nuova proposta di legge, infatti, ha solo lo scopo di nascondere il fallimento politico di questa maggioranza anche sugli Usi Civici e, cosa più grave, arriva dopo aver smantellamento gli uffici regionali e tolto il Servizio competente presso la Direzione Politiche agricole”.
Questo il commento del consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo che spiega quanto segue: “Spesso la fretta è cattiva consigliera e oggi vediamo proporre, e spacciata per riforma, una legge a fine legislatura dove non capiamo qual’è la sua vera innovazione. Abbiamo una maggioranza che per motivi squisitamente politici cerca in fretta e furia di approvare un testo che in realtà ha solo l’obbiettivo di nascondere quattro anni di inerzia, inefficienza e fallimento totale.
La riforma degli usi Civici invece va affrontata con un metodo e una partecipazione completamente diversa condividendone i contenuti con tutti i territori e le Province abruzzesi e soprattutto con tutti i portatori d’interesse sia quelli pubblici sia quelli privati poiché non può essere ridotta ad un mero capriccio politico tutto interno ad una sola parte politica peraltro divisa nel proprio interno.
Leggo – continua Febbo – solo spezzoni di tante leggi e norme messe insieme con l’aggravante di cecare di sburocratizzare o eliminare dei passaggi amministrativi. Un testo con zero innovazione ma solo fumo negli occhi per nascondere il disastro di questo esecutivo regionale.
La realtà purtroppo è ben diversa e oggi si deve necessariamente ripartire dal ripristinare un numero adeguato di personale all’interno della struttura regionale per poter garantire un servizio e risposte certe ad un contesto complicato e farraginoso ( legittimazioni, affrancazioni, terre collettive scomparse, concessioni ai privati, terre inservibili) come quello degli usi civici.
Pertanto – conclude Febbo – invito i componenti della maggioranza, invece di litigare, a migliorare in modo sostanziale il testo perché quello proposto contiene grosse lacune e imprecisioni che devono essere sanate altrimenti si favoriscono solo alcune zone del territorio abruzzese a discapito di altre senza dare quelle risposte concrete che i tecnici, i Comuni e i portatori d’interesse attendono ormai da troppo tempo”.