Il settore turismo, indiscutibilmente è tra quelli più colpiti. In Abruzzo la situazione è ancora più grave. Il comparto turistico è stato già segnato nell’ultimo decennio da carenze strutturali che non hanno permesso di sfruttare le sue enormi potenzialità e hanno contribuito di fatto a scoraggiare l’afflusso turistico in modo sensibile e strutturale nel tempo. È evidente che oggi il turismo deve rafforzare il sistema delle imprese e delle infrastrutture, facilitare la mobilità fra e nelle destinazioni turistiche, migliorare l’accessibilità a risorse e servizi, investire su ricerca, innovazione e formazione, nonché cogliere ogni opportunità esistente e resa accessibile nel contesto della programmazione europea, nazionale e regionale. Data la situazione già critica, i soggetti privati coinvolti nel settore turismo sono allo stremo delle forze. E’ necessario e diventa imprescindibile un’azione decisa del sistema regionale.
“Comuni e imprese devono trovare la forza e la capacità di innovare e migliorare ciò che già esiste e costruire il nuovo”, sottolinea il presidente Anci Abruzzo, Gianguido D’Alberto. “Bisogna puntare concretamente su un progetto di Rigenerazione Territoriale, dove pubblico e privato convergono con progetti integrati nelle gestioni comunali che riescano ad ottimizzare e ridurre i costi per le municipalità e moltiplicare i benefici per le imprese turistiche e per i turisti stessi. Giusto e necessario quindi da parte della Regione Abruzzo e del Governo procedere con l’attivazione del CIS Abruzzo Turismo e Mobilità Sostenibile.
Chiediamo che i Comuni siano rappresentati nella Cabina di Regia del CIS attraverso l’Anci per permettere a questo snodo istituzionale fondamentale di integrare il sistema, di interagire in maniera sinergica e aiutare la realizzazione dei piani e degli interventi che saranno previsti”.