Pescara. In Abruzzo, nel 2017, ci sono stati 7.600 nuovi casi di tumore, anche se l’incidenza non è in aumento rispetto agli anni passati; 58mila le persone che, in tutta la regione, vivono con il cancro.
Del totale, sono 1.391 i nuovi pazienti in cura all’ospedale di Pescara e, secondo le stime, dovrebbero essere 1.600 nel 2018. I dati sono stati illustrati, nella sede della Asl del capoluogo adriatico, nel corso di una conferenza stampa promossa per presentare la Carta dei Servizi di Oncologia Medica.
La Carta dei Servizi è stata realizzata grazie al contributo non condizionante dell’azienda Eli Lilly.
All’incontro hanno preso parte il direttore generale della Asl, Armando Mancini, e il direttore medico dell’Unità operativa complessa (Uoc) di Oncologia Medica, Carlo Garufi. La Carta dei Servizi rappresenta non solo un valido ausilio informativo per i pazienti oncologici e familiari, ma anche un vero e proprio documento d’intenti attraverso cui l’Uoc dichiara i propri impegni in termini di raggiungimento, mantenimento e promozione degli standard di qualità, “nell’ottica del continuo miglioramento delle attività sanitarie e sociosanitarie svolte, cruciali per la corretta ed efficace presa in carico del paziente, in tutte le fasi della malattia oncologica”.
I pazienti totali nella Uoc sono stati 2.728 nel 2016, 2.820 nel 2017 e 1.962 al 30 giugno 2018. Le prestazioni ambulatoriali 7.327 lo scorso anno e 3.844 nei primi sei mesi di quest’anno.
In aumento anche i trattamenti in day hospital: 583 nel 2016, 611 nel 2017 e, secondo le stime, circa 900 a tutto il 2018.
Ventuno i posti letto, con 901 ricoveri nel 2017 e circa mille stimati per il 2018; il tasso di occupazione è 90% circa.
L’incremento dei dati non significa che vi sia stato un aumento dei casi di tumore.
“L’aspetto psicologico – sottolinea Garufi illustrando la Carta dei Servizi – è molto importante. Il paziente il primo giorno viene sottoposto a un bombardamento di informazioni e questo documento può aiutarlo a elaborare meglio il contesto in cui si trova. E’ dimostrato che la sensibilizzazione e le informazioni sono utili: nei pazienti più informati, attivi e consapevoli i trattamenti vengono affrontati meglio e sono più efficaci”.
“Inoltre – annuncia il direttore – in collaborazione con l’Aimac (Associazione Italiana Malati di Cancro), stiamo aprendo uno sportello gestito dai volontari del servizio civile, per fornire supporto e assistenza ai pazienti. Dovrebbe essere realtà in un paio di mesi. L’obiettivo di queste iniziative è far sentire le persone a proprio agio, farle sentire partecipi e non dare l’idea che siano qui solo a subire terapie”.
Nel corso dell’incontro Mancini e Garufi hanno anche ricordato l’ammodernamento del reparto, perché “accoglienza e organizzazione sono fondamentali”, e hanno sottolineato che la sfida futura è il miglioramento del percorso delle cure palliative e degli hospice per i pazienti che non sono più in terapia.
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