Eppure ciascuno di noi, nel suo piccolo, può contribuire a contrastarli, in primis con azioni e stili di vita più ecosostenibili. Da qui parte la sfida del Treno Verde 2020, Change Climate Change, per cambiare il cambiamento climatico. Da Sud a Nord, dal 17 febbraio all’1 aprile, la storica campagna itinerante promossa da Legambiente e dal Gruppo FS Italiane, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, attraverserà lo Stivale per raccontare gli effetti del fenomeno ma anche le buone pratiche messe in campo per fermarlo.
L’iniziativa, con partenza in Calabria e arrivo finale in Liguria, si articolerà come sempre in tappe: tredici quelle della 32esima edizione, che si propone di invertire la tendenza a cominciare dal nome. Un tema che si lega a doppio filo con la piattaforma web lanciata dall’associazione ambientalista, Change Climate Change, spazio utile non soltanto a conoscere l’evoluzione e gli effetti dell’emergenza clima, ma anche a fornire ai cittadini strumenti per fare la differenza attraverso le piccole azioni quotidiane. Il convoglio fermerà nelle stazioni di Lamezia Terme, CZ (17 e 18 febbraio), Agrigento (dal 20 al 22 febbraio), Potenza (25 e 26 febbraio), Bari (28 e 29 febbraio), Torre Annunziata, NA (dal 2 al 4 marzo), Roma Ostiense (dal 5 al 7 marzo), Pescara (9 e 10 marzo), Ancona (12 e 13 marzo), Pisa (dal 15 al 17 marzo), Ravenna (dal 19 al 21 marzo), Verona Porta Nuova (23 e 24 marzo), Milano Porta Garibaldi (dal 26 al 28 marzo), Genova Piazza Principe (dal 30 marzo all’1 aprile). Un viaggio reso possibile anche grazie ai partner sostenitori della campagna AzzeroCO2 e Ricrea (Consorzio nazionale riciclo e recupero imballaggi acciaio), e i partner Ecowell, Formaperta, Zeropac, Italia Zuccheri. Media partner del Treno Verde è La Nuova Ecologia. Educazione ambientale, monitoraggi scientifici e approfondimenti caratterizzeranno il percorso a bordo del Treno Verde 2020, al cui interno sarà allestita una speciale mostra per la formazione e la sensibilizzazione di studenti e cittadini di tutte le età. Dalle grandi problematiche ambientali ai progetti per rendere l’Italia un paese migliore, l’edizione 2020 prevede anche diversi incontri tematici, momenti di raccordo tra cittadini, stakeholder e amministrazioni.
L’intento? Arrivare capillarmente sui territori per mettere in relazione la questione globale all’azione locale. Di fatto, quella ingaggiata contro i cambiamenti climatici è una lotta che non ammette ulteriori rinvii né battute d’arresto. A dimostrarlo anche i numeri raccolti da Legambiente. Ad oggi sono sei le regioni italiane che hanno dichiarato l’emergenza climatica e ambientale – Friuli Venezia Giulia, Puglia, Toscana, Liguria, Emilia-Romagna e Marche – insieme a 88 Comuni che, dalla Sicilia alla Valle d’Aosta, hanno dichiarato l’emergenza o presentato mozione per dichiararla. Se nel 2019 l’associazione ambientalista ha registrato ben 157 eventi climatici di natura estrema in Italia, con 42 vittime, 85 casi di allagamenti da piogge intense, 54 casi di danni da trombe d’aria, cinque frane dovute a piogge intense e 16 esondazioni fluviali, anche il 2020 non è partito nel migliore dei modi. Da inizio anno, si contano due casi di danni da trombe d’aria, a Paternò (CT) e a Salerno, e due allagamenti da piogge intense, a Formia (LT) e a San Martino Valle Caudina (AV). Nelle settimane scorse, le raffiche di vento hanno invece superato i 100 km/h in Trentino Alto Adige (sfiorando i 165 km/h in alta montagna) e in Abruzzo, dove hanno raggiunto i 175 km/h sul Gran Sasso, accanto a temperature fuori stagione di oltre 25 gradi. A livello globale, il mese scorso è stato il gennaio più caldo di sempre, battendo il primato del gennaio 2016. Ed è allarme siccità in Basilicata, dove il 31 gennaio le dighe lucane hanno registrato i livelli d’acqua più bassi degli ultimi 30 anni.
Gennaio 2020 è stato inoltre il più secco nella storia della Sicilia. Caldo record anche in Sardegna, nei giorni scorsi, dove la colonnina di mercurio ha toccato i 27 gradi: una temperatura mai raggiunta sull’Isola a febbraio. Favorire un approccio interattivo alla problematica è la chiave scelta per rendere partecipi i più giovani che visiteranno il Treno Verde 2020, duplice è invece il punto di vista proposto per raccontarla: da un lato, la narrazione tramite le vertenze e i conflitti ambientali (i “nemici del clima”), dall’altro le buone pratiche (gli “amici del clima”). Previsti laboratori, Youth Climate Meeting, cineforum e momenti dedicati e gestiti dai ragazzi. In alcune tappe del Treno Verde 2020, Italferr, società di ingegneria del Gruppo FS Italiane farà, con l’utilizzo di un laboratorio mobile, misurazioni acustiche e della qualità dell’aria. I parametri monitorati per valutare le condizioni ambientali interesseranno alcune delle sostanze maggiormente responsabili dell’inquinamento delle aree urbane come polveri sottili (Pm10 e Pm2,5) e ossidi di azoto (NOx, NO2 e NO). Per fornire una corretta interpretazione delle valutazioni, saranno inoltre misurati parametri meteo quali direzione e velocità del vento, temperatura, umidità, radiazioni solari, pluviometria e pressione atmosferica. A conferma di quanto è importante fare innovazione anche in tema di sostenibilità, nelle tappe del Treno Verde 2020 saranno presentati progetti sia del Gruppo FS sia di startup che affrontano tematiche quanto mai urgenti ed attuali, legate al cambiamento climatico e più in generale alla sostenibilità ambientale.
Ad esempio la purificazione dell’aria, la mobilità elettrica e condivisa per spostamenti primo e ultimo miglio, il monitoraggio e l’ottimizzazione dei consumi energetici. Il percorso mostra Quattro temi, tra loro complementari e legati alla crisi climatica, caratterizzeranno le attività su ciascuna carrozza del Treno Verde. Nel primo vagone, l’emergenza climatica è GLOBALE e INTERCONNESSA, con uno spazio dedicato all’analisi generale delle cause e degli effetti del fenomeno; a bordo della seconda, invece, la soluzione è LOCALE e INTERCONNESSA, e vede sul tavolo le risposte per fronteggiare l’emergenza sui singoli territori; sulla terza, una #RIEVOLUZIONE ci salverà, spazio dedicato alle nuove generazioni scese in piazza per salvare il Pianeta; la quarta, infine, parte dalla domanda – Cosa possiamo fare noi? – per riflettere sull’importanza delle scelte nella vita quotidiana, dai nostri consumi e comportamenti all’importanza dell’informazione e dell’impegno diretto.