La beffa, purtroppo, va oltre.
“Il Ministero dell’Istruzione”, argomenta Davide Desiati, segretario generale di Cisl Scuola, ” nel decidere, la suddivisione dei 2000 posti tra le regioni, non ha tenuto conto della percentuale di diffusione della scuola a tempo pieno nella primaria nelle singole regioni, in modo da ridurre le differenze e migliorare la situazione nelle regioni del sud, ma ha ripartito i posti applicando una semplice proporzione rispetto al numero totale di alunni delle singole regioni.
L’Abruzzo resta così la quint’ultima regione per la diffusione della scuola a tempo pieno, con oltre il 15% in meno rispetto alla media italiana. Il commento non può essere che, scomodando Don Lorenzo Milani, “Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali”.
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