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Superbonus: in Abruzzo sono mille le imprese a rischio fallimento

Abruzzo. “Solo in Abruzzo oltre mille imprese sono a rischio fallimento a causa degli interventi del governo sul superbonus, se non disincaglieranno i crediti che vantano porteranno con loro lavoratori, fornitori, professionisti, cittadini che avevano organizzato gli interventi sulle proprie abitazioni.

 

E’ molto grave, non si ascoltano la voce e gli interessi del Paese”: lo ha detto il senatore del Partito Democratico Michele Fina nel corso della conferenza stampa di rendiconto del lavoro a Palazzo Madama, nella sede regionale del Pd a Pescara. Per Fina è stato miope “smantellare una misura che è stata un moltiplicatore in termini fiscali, di lavoro, di efficientamento energetico degli edifici. Il superbonus è stato di fatto abolito perché sono stati introdotti limiti tali da renderlo impraticabile. E’ stato con gli annunci contradditori creato un grande caos, sarebbe stato più leale e serio dire che non lo si voleva più”.

Il rendiconto mensile, illustrato da Fina seguendo l’Albero dell’Impegno (impostato per aree tematiche come “Transizione ecologica”, “Lavoro e sviluppo”, “Cultura”, e una sezione dedicata ai numeri e alla quantificazione del lavoro) disponibile su www.michelefina.it, è “un dovere di trasparenza. Serve a noi parlamentari e serve ai cittadini per apprendere le azioni e le attività”. Nel mese di dicembre figurano per il senatore del Pd le interrogazioni sui pedaggi dell’A24 e dell’A25, sulla superstrada Avezzano – Sora, sugli incentivi alle auto non inquinanti e sulle zone economiche ambientali, oltre a un parere elaborato in Commissione, in alternativa a quello della maggioranza, sulla gestione dei rifiuti.

Fina ha commentato anche il percorso di approvazione del Bilancio in Consiglio regionale, dicendosi “colpito dall’atteggiamento speculare di Fratelli d’Italia in Regione e a livello nazionale. La Legge di Bilancio regionale è confusionaria, non ha né capo né coda così come quella nazionale, ed è sleale. Pochi giorni fa le opposizioni avevano infatti ottenuto un impegno per appostare appena cinque milioni, benché la richiesta iniziale fosse molto più alta, per frenare il caro energia, ma questo impegno è stato tradito. Non va bene, tanto più che quella richiesta veniva anche dalle associazioni di categoria e dai sindacati. Chiediamo che si torni indietro e mi affido ai consiglieri di opposizione, a cominciare da quelli del Pd che ringrazio del loro lavoro, perché accada. C’è bisogno del contributo di tutti e di tutte le risorse disponibili. Ogni volta su questo tema si accampano scuse per non stanziare fondi, ma vedo che questi si trovano sia a livello nazionale che regionale per le squadre di calcio di Serie A. C’è chiaramente un problema di priorità e di incapacità di ascoltare le vere esigenze dei cittadini”.