Il provvedimento, inserito all’interno delle attività di governo clinico dei pediatri di libera scelta e che stanzia anche le necessarie risorse finanziarie, è stato rinnovato per il secondo anno consecutivo. Attori principali sono proprio i pediatri di libera scelta, così da avviare l’eventuale percorso diagnostico-terapeutico per i piccoli pazienti nel più breve tempo possibile.
I primi dati relativi al primo semestre 2018 hanno confermato prevalenze di “bambini ad alto rischio” nell’ordine dello 0.5 per cento tra quelli esaminati. Percentuale che sale al 5.7 per cento per i “bambini a medio rischio”. “Di qui – spiega Paolucci – la decisione di confermare anche per il prossimo anno questo progetto di governo clinico, elaborato dal Comitato regionale permanente istituito presso il Dipartimento Salute e Welfare della Regione.
Siamo infatti fermamente convinti che identificare i segnali di un alterato sviluppo comunicativo e relazionale entro il secondo anno di vita del bambino, consenta di avviare tempestivamente un percorso terapeutico davvero efficace, che migliorare sensibilmente la qualità della vita del piccolo e dei suoi familiari”. Il processo prevede due step specifici: a tutti i neonati sarà somministrato un test standardizzato per verificare la presenza dei sintomi dell’autismo.
In caso positivo i piccoli saranno sottoposti ad ulteriori accertamenti da un neuropsichiatra infantile, secondo un calendario che prevede una drastica riduzione dei tempi di attesa. Saranno i pediatri, mensilmente, a procedere alla chiamata dei pazienti coinvolti nello screening.