Si è concluso con l’impegno della Regione Abruzzo a convocare l’Aiop per domani, giovedì 30 luglio, il sit in di protesta di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl che si è tenuto questa mattina davanti agli uffici dell’assessorato alla Sanità della Regione Abruzzo a Pescara.
Una manifestazione che ha visto la partecipazione di numerosi lavoratori del comparto sanità privata, che attendono da ben 14 anni il rinnovo del contratto nazionale. Una vicenda che da qualche settimana sembrava avviarsi a conclusione, ma che di fatto si è nuovamente bloccata per l’inspiegabile assenza di Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata) al tavolo della firma finale, previsto lo scorso 13 luglio, dopo l’importante preaccordo sottoscritto il 10 giugno, tavolo al quale si era invece regolarmente presentata l’Aris (Associazione Religiosa Istituti Socio Sanitari).
A guidare la protesta, i segretari regionali Paola Puglielli (Fp Cgil), Vincenzo Mennucci (Cisl Fp) e Giuseppe De Angelis (Uil Fpl), che al termine della mattinata sono stati ricevuti dall’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì e dal direttore del Dipartimento regionale Sanità Claudio D’Amario, che hanno preso l’impregno di convocare per domani, giovedì, l’Aiop al fine di raggiungere un accordo da chiudere entro il 31 luglio, come da accordi. Commentano i segretari Puglielli, Mennucci e De Angelis: “È del tutto inaccettabile che dopo 14 anni di assenza, dopo ben 3 anni di trattative estenuanti, dopo tutte le garanzie poste in essere ad ogni livello, Aiop continui ancora a fare marcia indietro.
Un atteggiamento inspiegabile che ci vede decisamente contrariati. Per questo, siamo contenti di essere stati ricevuti da Verì e D’Amario che ci hanno confermato che convocheranno Aiop in assessorato al fine di trovare soluzioni immediate alla problematica, naturalmente sempre tenendo conto che c’è un monitoraggio nazionale sulla nostra sanità.
Al tempo stesso, la Regione si è detta disponibile a trovare le necessarie risorse aggiuntive una volta che sarà stato sottoscritto l’accordo. Non c’è più tempo da perdere: ne va della dignità di tantissimi lavoratori di un comparto importante. Non accetteremo più prese in giro: ora è il tempo della responsabilità”.