“In attesa delle nomine dei vertici delle ASL i cittadini abruzzesi sono costretti ad attendere le determinazioni di una Regione immobile per sapere quando potranno tornare ad usufruire della totalità dei servizi ospedalieri”.
A dirlo è il consigliere regionale Sandro Mariani (Abruzzo in Comune), che non risparmia stoccate all’esecutivo in merito ai ritardi nel settore della sanità.
“Solo il 20 giugno il Presidente Marsilio ha emesso l’Ordinanza 76 che prende atto delle linee guida nazionali e impegna le Aziende Sanitarie a provvedere alla preparazione di un piano di revisione dei servizi e di recupero dei pazienti da comunicare entro 30 giorni dalla pubblicazione dell’ordinanza stessa”, spiega Mariani. “Parliamo di riattivazione delle attività ambulatoriali programmate, delle attività di ricovero programmato, delle attività in regime semi-residenziale, centri diurni, delle cure domiciliari e della riabilitazione ambulatoriale e domiciliare.
Ad oggi, 23 giugno, nulla si è mosso e i cittadini non sanno cosa fare: chiamano i CUP ma non possono prenotare, hanno bisogno di visite di controllo o di visite di routine ma nulla è possibile. Dal 1 giugno la Regione ha dato indirizzo per la ripresa delle attività solo il 20 giugno, concedendo ulteriori 30 giorni per definire la ripresa alle direzioni sanitarie delle ASL: ha di fatto rinviato a fine luglio la ripresa dei servizi.
Una ulteriore vergogna tutta abruzzese, una regione alle prese con la nomina dei manager da mesi ma che, nel frattempo, perde 20 giorni per impartire direttive fondamentali per i cittadini e da ulteriori 30 giorni per definirne le modalità. Intanto gli abruzzesi sono costretti a ricorrere a visite in regime privato fuori dalle strutture sanitarie pubbliche e possono consolarsi, meglio rassegnarsi, nel leggere sui quotidiani il resoconto giornaliero, con tanto di toto nomi, sui prossimi vertici delle Asl: è l’unico fatto certo che ormai tiene banco da mesi nella nostra Regione”.