Pescara. “In Abruzzo, come nelle altre regioni del Centro e del Sud, Salvini ribadirà la necessità dell’autonomia regionale e che l’azione della Lega deve essere incentrata sui sì e, quindi sul fare, e non sui veti, soprattutto se preconcetti”.
Così il deputato e segretario abruzzese della Lega, Giuseppe Bellachioma, alla vigilia della visita nella costa abruzzese del leader, Matteo Salvini, che sarà in Abruzzo per la decima volta nel 2019.
Il vice premier, accolto oltre che da Bellachioma dal deputato e vice segretario Luigi D’Eramo, sarà sul territorio per tutta la giornata per partecipare a quattro eventi nell’ambito della seconda tappa del tour denominato “Salvini beach party”: dalle 10 alle 12, sarà al Twin beach di Fossacesia, alle 13 ad un pranzo sul trabocco, a Rocca San Giovanni, alle 17 terrà un comizio a San Salvo Marina per poi animare il gran finale con un comizio alle 21 allo Stadio del mare a Pescara.
Salvini a Pescara – TUTTI I DIVIETI ORDINATI IN CITTA’
Pescara, un presidio contro il Decreto Sicurezza durante la visita di Salvini
FINA (PD): ‘NO ALLA PROPAGANDE DELLA SECESSIONE MASCHERATA’
“Il Ministro ‘De Sade’ in un tour di propaganda estiva arriva nella nostra regione. Salvini vuole rivolgersi ai masochisti del meridione. Noi, che non abbiamo questa devianza, non lo accoglieremo e non lo applaudiremo”, è il commento del segretario del Partito Democratico abruzzese Michele Fina alla vigilia della visita del leader della Lega.
Per Fina “la sfacciataggine della propaganda è arrivata a un punto tale da pensare e organizzare un giro di comizi per promuovere un progetto, quello della secessione mascherata da autonomia differenziata, in territori che saranno le vittime di quel progetto, che se realizzato non farà altro che allargare il già preoccupante divario tra Nord e Sud del Paese. È la Lega Nord che si camuffa e torna all’attacco dell’unità del Paese, che attenta alla coesione, che ammazza l’Abruzzo e tutto il Mezzogiorno. Danno e beffa: in Abruzzo e nel Mezzogiorno, il personale politico leghista dovrebbe spiegare al suo leader che, per diventare un partito nazionale, non basta cambiare il nome ma bisogna preoccuparsi degli interessi di tutti e non solo di quelli del Nord. Salvini dice agli abruzzesi come farà loro del male, e ne chiede il consenso e l’applauso. Proprio come fa un sadico con i masochisti. Noi saremo dalla parte degli abruzzesi e dalla parte dell’unità e della solidarietà nazionale”.