“Non c’è alcuna rinuncia del Governo al progetto di velocizzazione della ferrovia Roma-Pescara. Non è una sorpresa se dovessimo apprendere (cosa che non è stata ancora ufficializzata da nessuna autorità competente) che i primi due lotti non potranno essere finanziati con i fondi Pnrr; sapevamo da tempo che quest’opera aveva accumulato molti ritardi nella procedura autorizzatoria. Per questo esiste la probabilità che RFI non possa garantire al Governo il completamento entro il 2026”.
Lo ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.
E ancora: “Per questa ragione, con i ministri Salvini e Fitto avevamo già condiviso l’opportunità di utilizzare – nell’eventualità – i fondi della Coesione in sostituzione di quelli del Pnrr per i primi due lotti, e che per i lotti successivi il governo ne avrebbe garantito il finanziamento non appena le progettazioni in corso fossero mature per andare in appalto. Tutto procede regolarmente, quindi, e nelle prossime settimane RFI ha già annunciato per bocca del Commissario Macello che partirà l’appalto dei primi due lotti (Interporto – Manoppello – Scafa), sui quali nel frattempo quasi tutti i comuni e la Regione hanno fornito l’intesa in conferenza dei servizi. Lo spostamento della copertura sui fondi nazionali FSC, inoltre, non comporterebbe alcun ritardo o rallentamento, e nello stesso tempo ne garantirebbe la realizzazione senza il rischio di soccombere alla tagliola dei tempi stretti imposti dalle regole del Pnrr. Se RFI e MIT dovessero confermare la finanziabilità dell’opera con i fondi Pnrr saremmo i primi ad esserne felici, ma per le ragioni appena descritte, non abbiamo alcun timore sul fatto che l’opera rientra comunque tra gli obiettivi strategici del governo e che sarebbe in ogni caso finanziata con altre fonti di finanziamento ugualmente efficaci”.
SOTTANELLI “Leggo con preoccupazione un’indiscrezione riportata dal quotidiano ‘Repubblica’ secondo cui il ministro Salvini starebbe considerando di dirottare altrove 6 miliardi di euro destinati a investimenti sul trasporto ferroviario, tra cui i 620 milioni da utilizzare per il raddoppio ferroviario della linea Roma-Pescara. Se confermata, sarebbe una decisione grave, perché significherebbe rinunciare a un’opera necessaria, che collegherebbe le due città in meno di due ore, offrendo allo stesso tempo un’alternativa sostenibile al trasporto su ruota”. Lo afferma Giulio Sottanelli, deputato abruzzese di Azione, che aggiunge: “Nonostante una posizione geografica strategica, per la vicinanza con Roma e per la centralità nella dorsale adriatica, l’Abruzzo è da sempre penalizzato sul tema trasporti: continua a non avere l’Alta velocità ferroviaria e ha un’autostrada, la A14, pericolosa e perennemente congestionata a causa dei cantieri. Tutto ciò crea enormi difficoltà ai cittadini e causa una inevitabile perdita di attrattività economica e turistica, a danno del territorio e delle aziende. Per questo motivo – conclude Sottanelli – invito il governo centrale e il ministro Salvini a confermare gli investimenti importanti per la nostra Regione intervenendo in maniera particolare sul collegamento ferroviario tra Roma e Pescara e sul trasporto su ruota, in modo da recuperare il gap infrastrutturale che, ormai da troppi anni, penalizza fortemente il nostro territorio”.
“Questa trasversale ferroviaria” – aggiunge Giovanni Luciano, vice-segretario regionale di Azione e responsabile regionale sul tema dei trasporti – “o si ammoderna ora o mai più”.
MOVIMENTO 5 STELLE “Apprendiamo dagli organi di stampa che, nonostante le numerose rassicurazioni, il Governo Meloni avrebbe cancellato i fondi per il raddoppio della ferrovia Roma – Pescara, opera strategica per l’Abruzzo. Vogliamo augurarci che ciò non corrisponda al vero ma, se così fosse, sarebbe l’ennesimo affronto nei confronti degli abruzzesi e, in particolare modo di quelle aree interne già pesantemente penalizzate da miopi politiche regionali”.
Lo dichiara la senatrice del Movimento 5 Stelle, Gabriella Di Girolamo, che aggiunge: “Wiamo abituati alle continue giravolte di Salvini e al suo scarso senso della realtà ma stavolta lui e i suoi si sono superati. Solo due settimane fa il buon Marsilio ringraziava pubblicamente il ministro per l’imminente avvio dei cantieri, assicurato da Salvini in persona. È chiaro che per questa destra l’ascolto del territorio non ha alcuna priorità né valore: dicono ‘sì’ incondizionatamente al gasdotto Snam (utile a chi?) e ci consegnano un punto interrogativo enorme sulla realizzazione di un’opera, la Roma‐Pescara appunto, chiesta da tempo, e a gran voce, dai nostri concittadini”.
Alle parole della senatrice fanno eco quelle del Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Giorgio Fedele: “Stando a ciò che leggiamo, le risorse che originariamente avrebbero dovute essere destinate a quest’opera dovrebbero invece essere dirottate altrove, verso quelle i cui lavori sono in fase di avanzamento oppure prossime al compimento. L’inaffidabilità di questo governo regionale a trazione centrodestra è conclamato e risaputo ma, qualora fossero confermate queste indiscrezioni, il rumore delle bugie dell’amministrazione Marsilio sarebbe assordante. Gli esponenti di questo governo hanno continuano a mentire fino all’ultimo ed a farne le spese, ancora una volta, sarebbero i cittadini”. Di Girolamo e Fedele ricordano come fu il Governo Conte a dichiarare la strategicità dell’opera, peraltro riconosciuta dal piano ministeriale “Italia Veloce”, attivandosi celermente per sbloccare i fondi necessari alla sua realizzazione. “È stato un lavoro di squadra intenso e proficuo proprio perché siamo riusciti a mettere d’accordo tutti su quanto fosse indispensabile investire su un’infrastruttura vitale per le aree interne dell’Abruzzo. Avevamo intercettato 620 milioni di euro derivanti da fondi Pnrr: di questi, 210 milioni di euro erano destinati alla tratta Tagliacozzo – Avezzano e 124 milioni di euro a quella Sulmona – Pratola Peligna. Questo governo ha poi scippato i 210 milioni per destinarli altrove e ora, a distanza di altri mesi, non contenti di quanto già fatto, hanno preso ciò che restava. Il risultato è sotto agli occhi di tutti e rivela che a questo centrodestra non interessa affatto potenziare il collegamento ferroviario”.