In particolare, i rifiuti prodotti sono 585.046 tonnellate (600.278 nel 2019) e di questi 380.230 tonnellate (376.108 nel 2019) sono stati differenziati.
In altre parole, si producono meno rifiuti e si differenzia di più. E’ quanto emerge dal report Istat “Raccolta differenziata dei rifiuti: comportamenti e soddisfazione dei cittadini e politiche nelle città”, nel quale viene evidenziato che “con i lockdown cala la produzione di rifiuti urbani, aumenta la raccolta differenziata”.
In Abruzzo i chilogrammi di rifiuti prodotti per abitante sono inferiori rispetto alla media nazionale (487) e la percentuale di raccolta differenziata è migliore del dato italiano, che si ferma al 63%. Nella regione la maggior parte della raccolta differenziata, cioè il 43%, riguarda la frazione organica, pari a 126,9 kg per abitante. Seguono carta e cartone (19,2% del totale della differenziata, 56,7 kg/abitante), il vetro (12,3%, 36,2 kg/abitante) e la plastica (8%, 23,6 kg/abitante).
Dall’analisi dei dati Istat emerge che la popolazione residente nei comuni che hanno raggiunto il target del 65% di raccolta differenziata dei rifiuti urbani è pari al 69,2%, in aumento rispetto al 60,9% del 2019; il dato è nettamente superiore rispetto alla media nazionale (56,7%). La percentuale di famiglie che dichiara di effettuare sempre la raccolta differenziata – dati relativi al 2021 – è pari al 94,3% per la carta, al 94,3% per i contenitori in plastica, al 94% per il vetro, al 91% per l’organico, all’84,9% per l’alluminio e al 46,2% per le batterie usate.
Il 55% delle famiglie definisce “elevato” il costo sostenuto per i rifiuti, il 40,6% “adeguato”, il 3% dichiara di non sapere e lo 0,9% definisce il costo “basso”. Per quanto riguarda i comuni in cui è presente il porta a porta, il 61.8% delle famiglie abruzzesi si dichiara abbastanza soddisfatto del servizio, il 30,8% molto soddisfatto, il 6% poco soddisfatto e l’1,1% per niente soddisfatto.