E’ morta, colpita da un malore lo scorso 3 settembre in Scozia, proprio dopo un evento scientifico organizzato dal suo centro.
Stefania Spanò lascia una figlia, Isabella, e il marito Massimiliano; ma con la donazione dei suoi organi, come aveva richiesto, ha salvato 5 vite. Non solo, grazie alla Fondazione Abruzzese Per le Scienze della Vita, sarà istituita una borsa di studio per giovani ricercatori abruzzi e molisani.
Mercoledì 25 Settembre alle 15.00 amici e parenti daranno l’ultimo saluto a Stefania Spanò con una cerimonia di commiato presso l’auditorium “Leonardo Petruzzi” del Museo delle Genti d’Abruzzo (via delle caserme 60).
ECCO LA STORIA DI STEFANIA RACCONTATA DAL MARITO:
Stefania nasce a Campobasso il 21 maggio del 1972.
All’età di 4 anni la sua famiglia si trasferisce a Pescara e qui Stefania rimane fino ad adolescenza inoltrata. Consegue la maturità classica al liceo “G. D’annunzio” di Pescara. Dopo il liceo decide di iscriversi alla facoltà di Biologia all’università di Bologna. Corso di laurea che completa velocemente e brillantemente con la lode. Dopo la laurea Stefania ha le idee chiare, vuole prendere il dottorato e fare ricerca. Stefania ha anche chiaro in mente che per il lavoro di ricerca l’internazionalità è fondamentale, quindi cerca in diversi modi di entrare in un programma di dottorato internazionale (PhD) che le possa aprire la strada verso l’estero.
Paradossalmente Stefania trova quello che cerca proprio in Abruzzo al Mario Negri Sud di Santa Maria Imbaro. A quel tempo l’Istituto sta vivendo un periodo positivo e rappresenta una piccola isola felice di internazionalità e di alta qualità di ricerca. Stefania arriva al Negri Sud dopo aver vinto alcune borse di studio regionali e proprio nel momento in cui l’istituto ha stabilito una convenzione con la Open University di Londra. E ovviamente Stefania non si fa scappare l’occasione, si aggiudica una borsa di Studio della Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro e comincia il suo dottorato internazionale studiando i meccanismi molecolari che stanno alla base dei sistemi di trasporto intracellullari. Al Negri Sud Stefania incontra anche quello che rimarrà il suo compagno per il resto della sua breve vita, Massimiliano Baldassarre.
Una volta ottenuto il dottorato Stefania e Massimiliano si trasferiscono insieme alla Yale University, negli Stati Uniti e qui rimangono per 9 anni.
Stefania è determinata sul suo futuro e pur rimanendo nell’ambito della biologia cellulare decide di focalizzarsi sullo studio delle interazioni molecolari tra batteri e cellule infettate. In particolare lo studio del batterio Salmonella Typhi, l’agente della febbre tifoidea.
Gli anni passati negli Stati Uniti rappresentano degli anni intensi e produttivi dal punto di vista scientifico. É qui che Stefania pone le basi della brillante carriera che seguirà a breve, pubblicando lavori di grande rilevanza internazionale su riviste prestigiosissime come Science e PNAS. Ma gli anni trascorsi in Connecticut sono anche gli anni migliori dal punto di vista personale. L’ambiente della Yale University è cosmopolita ed accogliente e le permette l’incontro e la conoscenza di tantissimi nuovi amici e nuove culture. Nel mezzo di questi anni nasce anche l’unica amatissima figlia di Stefania e Massimiliano: Isabella.
Anche nel ruolo di madre Stefania si rivela speciale. Riesce ad essere una madre presente e premurosa senza minimamente influenzare la sua carriera, bilanciando la vita privata e il lavoro in maniera impeccabile.
Nel 2013, grazie alle scoperte relative all’agente della febbre tifoidea, Stefania viene reclutata come professore associato (Senior Lecturer) all’Università di Aberdeen in Scozia ( https://www.abdn.ac.uk/ims/in-memoriam/stefania-spano/ ). Qui Stefania si dimostra un leader eccezionale e la sua carriera ha un’impennata improvvisa. In pochi anni riesce a mettere su un programma di ricerca che conquista finanziamenti per milioni di Sterline, incluso il prestigioso finanziamento europeo ERC, e nel giro di pochi anni diventa professore ordinario e co-direttore del programma di Microbiologia e Immunologia. In aggiunta fonda e dirige un nuovo centro universitario per lo studio dei batteri e della loro interazione con l’uomo.
Il 2 settembre SCORSO , proprio alla fine di un simposio organizzato da questo centro, Stefania viene colpita da un aneurisma celebrale che in pochissimi minuti mette fine alla sua brillante carriera e alla sua vita.
Non prima però del suo ultimo atto di generosità: come da sua volontà espressamente dichiarata, dona i suoi organi ridando speranza di vita a 6 persone.
Stefania amava il suo lavoro di Scienziata e, nonostante avesse ormai raggiunto il successo, non aveva dimenticato quanto importanti fossero state le prime borse di studio che le avevano aperto le porte alla ricerca internazionale. Per questo motivo vi chiediamo, invece dei fiori, di fare una offerta per la creazione di una borsa di studio a nome di Stefania.
Le donazioni possono essere fatte alla:
Fondazione Abruzzese Per le Scienze della Vita
BPER Banca SPA – Filiale di Lanciano –
IT58 C053 8777 7500 0000 0421 119
con la causale Borsa di Studio Stefania Spanò
ecco come effettuare la donazione su Facebook: