Abruzzo. “Con un aumento dei contagi in Abruzzo di oltre 10.000 unità nelle ultime 48 ore, di cui tantissimi riscontrati tra i giovani in età scolare se il Governo centrale non intende prendere una posizione siano i vertici della Regione Abruzzo ad intervenire con una decisione forte: alla luce di questi dati allarmanti, il Presidente Marsilio e gli Assessori Quaresimale e Verì dispongano il posticipo dell’apertura delle scuole di almeno 15 giorni” dichiarano i Consiglieri Regionali di opposizione Sandro Mariani (Abruzzo in Comune) e Marianna Scoccia (Gruppo Misto).
“Purtroppo la pressione sui servizi territoriali è molto alta e le Asl abruzzesi non riescono più a garantire tracciamenti e referti dei tamponi in tempi congrui – proseguono Mariani e Scoccia – da lunedì poi, con la riapertura delle scuole, rischiamo di andare verso uno stillicidio immediato di classi in quarantena, con tracciamenti continui, sospensione dei servizi scolastici e tutto quanto ne conseguirà”.
“Tra l’altro è proprio di ieri una “lettera-appello” firmata da oltre 1000 Dirigenti Scolastici che chiedono lo slittamento della riapertura delle scuole. Se questa volta il Governo centrale non avrà il coraggio di prendere una decisione drastica, ma che appare ogni giorno di più necessaria ed evidente, lo facciano i vertici della Regione Abruzzo” spiegano Sandro Mariani e Marianna Scoccia. “Lo scorso anno il Governatore Marsilio si affrettava infatti ad “anticipare” le scelte del Governo sul colore della Regione andando continuamente in controtendenza, questa volta ascolti le vere necessità degli abruzzesi e adotti finalmente un provvedimento sacrosanto! Non è una scelta politica, ma una scelta di buonsenso per non doversi trovare poi ad affrontare guai più seri”.
“Auspichiamo infine che il Presidente Marsilio intervenga anche alla luce degli errori commessi con lo screening sulla popolazione scolastica che, non solo è stato accollato a livello organizzativo a soli cinque giorni dalla ripresa dell’attività ai poveri sindaci abruzzesi, lanciati come sempre in prima linea da Regione e Asl, ma sta rivelando tutti i limiti di un’azione improvvisata e approssimativa visto che, mentre l’ordinanza regionale prevedeva il controllo dì tutta la popolazione scolastica, alla prova dei fatti si è scoperto che le Asl stanno dando indicazione di testare solo gli alunni con età superiore a 6 anni lasciando fuori la fascia più fragile, ovvero i piccoli delle scuole per l’infanzia, oltre ovviamente al personale scolastico: una follia senza senso” concludono i consiglieri di opposizione.