Tali registri sono deputati alla raccolta e registrazione di tutti i tumori incidenti in un determinato territorio, al fine di costituire e gestire nel tempo un archivio di tutti i nuovi casi di tumore diagnosticati e assicurare che la registrazione dei dati avvenga in modo rigoroso e con carattere continuativo e sistematico. “La necessità di una sinergia con le altre regioni deriva dal fatto che i registri sono per la maggior parte legati al territorio locale e non a comprensori più ampi, come invece sarebbe opportuno – spiega il capogruppo Paolucci – In Abruzzo è stato istituito con Decreto del Commissario ad Acta, n. 163, del 18 dicembre 2014 e il Regolamento approvato con Delibera di Giunta il 21 novembre 2017, dopo il parere favorevole del Garante (30 marzo 2017), attualmente ha un’operatività limitata, perciò, stante la situazione post pandemica e al fine di gestire meglio la programmazione sanitaria, riteniamo sia necessario costituire un Registro tumori del centro Italia.
Così sarà possibile raccogliere, pubblicare, aggregare e valutare i dati e le tipologie delle neoplasie che colpiscono i cittadini e le cittadine, cosa fondamentale per la programmazione sanitaria. Non solo, attraverso le banche dati congiunte si potranno meglio conoscere i numeri delle patologie e guidare con maggiore efficacia la prevenzione e le cure, quantificare le risorse e migliorare l’efficienza dell’assistenza del sistema sanitario regionale ai pazienti oncologici. Infine, un registro tumori del Centro Italia permetterebbe di avere un campione più alto al fine di ottenere una qualità maggiore dei dati raccolti.
Si tratta, in breve, di fare qualcosa di veramente efficace per contrastare l’avanzare delle patologie e anche per avere una fotografia della situazione ampia e calzante. Si tratta di creare un ponte con le Regioni vicine, in modo da poter condividere dati e, magari, anche pratiche virtuose che consentano a chi è indietro, di recuperare e distanze e programmazione”.