“Il centro-destra non riesce a Governare la Commissione e rischia di far naufragare il referendum elettorale leghista”, così i consiglieri del gruppo del Partito Democratico in Regione.
Una coalizione inesistente, prona ai diktat di Salvini e Bellachioma, che non riesce a garantire neanche il regolare svolgimento della I^ Commissione, chiamata oggi a decidere sulla proposta di referendum alla legge elettorale voluta da Salvini ed indigesta persino alle altre forze di centrodestra, vista la spaccatura.
Dopo aver constatato l’assenza della maggioranza, la vicepresidente Marcozzi (M5S) alle 15:34 ne assume la presidenza stabilendo un rinvio al 1° ottobre. In queste ore, invece, quei Commissari assenti stanno tentando di forzare le norme regolamentari facendo finta che il rinvio disposto dalla vicepresidente non esista, nonostante la registrazione. Di tali assenze erano testimoni Paolucci (PD), Scoccia (UDC) e Mariani (AiC).
Se dovesse passare l’intenzione di calpestare il Regolamento, ricorreremo in tutte le sedi deputate impugnando il provvedimento amministrativo di proposta del referendum sostenendo il grave vizio di legittimità da cui verrebbe travolto. Nel frattempo constatiamo che per questa destra le urgenze e le questioni dell’Abruzzo e degli abruzzesi vengono dopo, molto dopo le convenienze politiche di Salvini e Bellachioma. Una giunta lenta e assente non soltanto per l’Abruzzo, ma anche per gli interessi di partito e per Salvini.
Sara Marcozzi. È molto semplice spiegare cosa sia accaduto questo pomeriggio nel corso della I Commissione di Regione Abruzzo. In qualità di Vice Presidente della Commissione, constatando l’assenza in aula del Presidente, ho aperto la seduta. Vista la mancanza del numero legale, ho rimandato la Commissione al primo ottobre. Queste sono prerogative che dà il regolamento in determinati frangenti e seguirlo alla lettera è un dovere di un buon rappresentate delle istituzioni”.
Lo afferma il Capogruppo M5S in Regione Abruzzo Sara Marcozzi, che prosegue: “Ci sono dei precedenti nella passata legislatura che confermano la bontà dell’azione svolta. La sola differenza rispetto al passato è che non c’era stata alcuna forzatura nel tentativo di riaprire una Commissione che, come confermano gli atti, era già stata chiusa. Gli esponenti della maggioranza di centro destra possono solo recriminare contro sé stessi per non essere stati presenti in aula con puntualità”.
“Ciò che mi sento di dire, arrivati a questo punto, è che la loro improvvisazione e impreparazione mi lascia, sinceramente, molto preoccupata per il futuro dell’Abruzzo. Il MoVimento 5 Stelle, dall’opposizione, continuerà a lavorare col solo scopo di difendere i diritti dei cittadini e ristabilirà sempre le priorità nelle discussioni, proprio come avvenuto in questo caso. È evidente che la sola urgenza nell’analizzare un quesito referendario sulla legge elettorale nazionale, già dichiarato inammissibile da numerosi costituzionalisti, dipendeva dai diktat arrivati dal vertice del partito. Mi auguro che, da adesso in poi, Marsilio e la sua Giunta inizino a mettere in cima alla loro agenda solamente il futuro dell’Abruzzo, puntando su una sanità che funzioni, un trasporto pubblico efficiente, un reale sviluppo economico da qui ai prossimi 50 anni. Non possono più perdere tempo”, conclude.
Marianna Scoccia. “Coerentemente con la posizione del partito a livello nazionale, stiamo difendendo con le unghia e con i denti il sistema proporzionale, contro il maggioritario. L’Udc, in Abruzzo, si schiererà, sia in Commissione che in Consiglio regionale, contro la proposta del quesito referendario finalizzato al l’affermazione del sistema maggioritario. Proporzionale con preferenze: questa è la linea dell’Udc. Basta con i nominati dai partiti”. Lo afferma Marianna Scoccia, consigliere regionale dell’Udc in Abruzzo.