Beneficiari sono i Consorzi di bonifica e gli altri enti pubblici, ad esempio i Comuni, dell’intero territorio regionale. All’intervento, d’iniziativa del Dipartimento Agricoltura della Regione Abruzzo, il vicepresidente della Regione con delega all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, ha voluto imprimere un forte impulso: ai fini conoscitivi il bando è stato già pubblicato su sito istituzionale della Regione Abruzzo, devono ancora essere comunicati i termini per fare domanda. “L’importante misura prevede il sostegno ad interventi idonei ad agire sul piano della prevenzione e sulla riduzione del rischio idrogeologico – spiega Imprudente -, che riguarda gran parte del territorio regionale, in particolare nella collina litoranea e nelle aree interne. Gli episodi franosi e gli allagamenti diffusi sono in aumento a causa di eventi meteo estremi, e generano ingenti danni alle aziende agricole, sia in termini di perdita di produzione che in termini di aggravio di costi”.
Il contributo pubblico è concesso in conto capitale pari al 100% dei costi ritenuti ammissibili ed effettivamente sostenuti dal beneficiario per la realizzazione dell’intervento. Per ogni singola domanda di sostegno, la spesa prevista non potrà eccedere l’importo di euro 400 mila né potrà essere inferiore all’importo minimo di 100 mila euro. Sono ammissibili al sostegno le spese di investimento relative alla realizzazione di interventi mirati all’adeguamento e messa in efficienza e in sicurezza del reticolo idraulico naturale ed artificiale come ad quali, ad esempio, la realizzazione di canali di regimentazione delle acque superficiali e profonde ovvero ripristino o ampliamento delle sezioni di deflusso di canali esistenti, interventi di consolidamento per il controllo dell’erosione attraverso la realizzazione di opere in alveo e sulle sponde, il consolidamento dei versanti a più alto rischio di frane. Gli interventi sistematori agro-silvo-pastorali possono essere utilizzati in modo efficace solo per alcune tipologie di dissesto, quali ad esempio erosione accelerata e frane superficiali, mentre fenomeni franosi con superficie di scivolamento più profonda possono essere stabilizzati soltanto con interventi di ingegneria tradizionale.