Il dettaglio
PESCARA
Don Aniello Manganiello sarà alle ore 9,00 all’Istituto comprensivo PE4 della dirigente Daniela Morgione per presentare il libro “Gesù è più forte della camorra”..
Alle ore 11 il Premio torna all’Istituto Pe1 di Rancitelli della dirigente Teresa Ascione. Con don Aniello Managniello ci saranno l’avvocato Antonio La scala e il Sindaco Carlo Masci.
Alle ore 10,30 incontro straordinario per gli studenti del Liceo D’Ascanio di Montesilvano con Leonardo Guarnotta, membro del pool antimafia di Palermo con Falcone, Di Lello e Borsellino, che presenterà agli studenti il suo libro “C’era una volta il pool antimafia”. Con lui ci saranno il docente Graziano Fabrizi e la dirigente delll’Istituto Filomena Mammarella.
Alle ore 16,00 altro incontro dell’ulta ottantenne Leonardo Guarnotta ma questa volta con gli studenti del Liceo D’Annunzio. Con lui presenteranno il libro e racconteranno le figure di Falcone e Borsellino la docente Monica Mariani e la dirigente Antonella Sanvitale.
ROSETO
All’Istituto 1 di Roseto degli Abruzzi, alle ore 11,00, il generale dei Carabinieri Angiolo Pellegrini, già braccio destro di Falcone, e la giornalista Anna Grazie Mazzola inviata speciale del TG1, presenteranno il libro “Noi gli uomini di Falcone”. A presentarli il Sindaco Mario Nugnes e la dirigente Maria Gabriella Di Domenico.
Questo grande sforzo che segna la 25 edizione del Premio nasce dalla consapevolezza che, nelle regioni dove penetra Il fenomeno mafioso assume la caratteristica di una macchina distruttrice e inesorabile, di una forza dominante, tanto da connotare in negativo la società pregiudicandone il corretto sviluppo nella produzione e nel lavoro. Ma “Gli uomini passano, le idee restano e camminano sulle gambe di altri uomini”.
Grazie al protagonismo di istituzioni sensibili, associazioni, giovani, educatori e testimoni la memoria fa parte del nostro stesso senso civico. Oggi la cosa più importante che si possa fare per onorare la loro memoria sia non abbassare la guardia pur tra mille difficoltà. È uno scontro che non consente mediazioni e che si combatte su più fronti. Su quello della prevenzione e della repressione ma anche su quello culturale. Se è vero che alle parole appassionate di Gesualdo Bufalino facevano eco gli appelli del giudice Falcone: “prima di tutto serve un esercito di maestri per combattere la mafia”. Per questo è fondamentale perpetuare il loro ricordo per difendere i valori più importanti della nostra comunità.