Chieti. “Capita anche ai più onorevoli di fare degli scivoloni. E’ il caso di Camillo D’Alessandro che sulla Società Cerella, mal consigliato, inanella, in premessa di un comunicato stampa delirante, una serie di falsità per arrivare ad una conclusione coerentemente falsa”.
Si legge così in una nota del sottosegretario alla presidenza della giunta regionale, Umberto D’Annuntiis, e del presidente di Tua Spa, Gianfranco Giuliante, che prosegue: “In merito alla nomina del dirigente della società Cerella, appare opportuno precisare quanto segue:
– non si tratta di un dirigente esterno, bensì di un interno di TUA da spostare in distacco provvisorio di 6 mesi senza costi per Cerella perché resterebbe in carico economico alla capogruppo;
– tale esigenza nasce dalla necessità di correggere gravi inadempienze evidenziate in un apposito audit da parte del Responsabile Anticorruzione e Trasparenza di TUA che ha sottolineato l’assoluta assenza di procedure di pubblicità e di trasparenza all’interno dell’azienda;
– la Tua ha ritenuto di replicare il modello di controllo analogo per la sua società partecipata.
In merito alla disamina delle cause della crisi della società Autoservizi Cerella, appare opportuno precisare che:
– la Società, ad oggi, versa in una gravissima condizione ereditata dalla precedente gestione e non ancora emersa in tutta la sua gravità. Tale crisi raggiunse il suo culmine a dicembre del 2018 in cui, per potere pagare il gasolio e gli stipendi ai dipendenti, la Giunta Regionale di centrosinistra ha chiesto a TUA l’onere di un aumento di capitale sociale di euro 500.000 senza il quale la società sarebbe già in liquidazione;
– fino a quella data la Società aveva già determinato l’insorgere di costi a carico della TUA per via della totale svalutazione del valore delle partecipazioni e dei crediti vantati nei confronti di Cerella;
– la situazione della Società potrebbe precipitare ulteriormente per via di una causa “temeraria” intentata dalla Società nei confronti della Regione Abruzzo e per la gestione, quanto meno allegra, di tutti i passaggi giudiziari.
In merito al “poltronificio”, vale la pena rammentare che:
– all’interno di TUA erano già stati autorizzati, da D’Alfonso e c., concorsi per tre nuovi dirigenti che sono stati cancellati dalla nuova amministrazione;
– anche la scelta del Direttore Generale ad interim è ricaduta su un dirigente interno con conseguente risparmio di costi;
– il combinato disposto di tali elementi ha consentito di ottenere un primo ed immediato recupero superiore a 500.000 euro.
Infine, per quanto riguarda i lavoratori internali, al di là delle giuste considerazioni sull’impatto sociale, si è trattato di una scelta che ha prodotto effetti deleteri in quanto:
– a fronte di un aumento di spesa pari a circa 1,6 milioni annui per lavoro interinale, si è assistito al picco massimo di spesa per manutenzioni esterne;
– nello stesso periodo è aumentato vertiginosamente il numero di fermi tecnici;
– salvo l’eccezione di alcuni validi operatori, dai risultati ottenuti con tali assunzioni sembrerebbe che la maggior parte di loro abbiano avuto più propensione per i rapporti relazionali che per la professione in senso stretto.
Si suggerisce di evitare, come fa Camillo D’Alessandro, la minaccia spuntata del ricorso alla Corte dei Conti, ma se proprio volesse farla, potremmo offrirgli spunti interessanti emersi da un audit del RPCP (Responsabile Prevenzione Corruzione e Trasparenza) o, anche, aggiornarlo sulle conseguenze della sentenza di secondo grado (che si attende in questi giorni) dopo che la Società Cerella è risultata soccombente in primo grado.
Potrebbe, infine, interessarlo, l’entità delle perdite provocate della Società Cerella sul bilancio di TUA negli ultimi esercizi (D’Alessandro dominus) e l’entità della svalutazione totale del valore della partecipazione e dei crediti subiti da TUA”.