Il progetto di chiara impronta sociale è stato finanziato dalla Regione Abruzzo e dal ministero delle Politiche sociali e vuole essere una risposta concreta agli effetti secondari legati alla pandemia da Covid-19.
“Il lavoro svolto dall’associazione ‘Voci di dentro’ assume un valore rilevante perché fotografa la situazione sociale in un momento difficile della nostra storia – sottolinea l’assessore regionale alle Politiche sociali Pietro Quaresimale -. Gli ultimi due anni hanno messo a dura prova tutto il tessuto sociale delle piccole e grandi città e il lavoro di indagine e analisi fatto dagli operatori del progetto Piazzabbracci conferma il dato allarmante di una società trasformata che in alcuni casi stenta a riconoscersi”. Le attività progettuali hanno interessato le province di Chieti e Pescara, anche se l’assessore ha chiesto “di estendere anche alle altre due province di Teramo e L’Aquila l’attività di indagine nella aree periferiche e zone considerate ad alto rischio dove sono più frequenti fenomeno di marginalità accentuati dalla pandemia”.
Tra le attività progettuali portate avanti spicca lo Sportello itinerante psicologico che ha garantito prima assistenza per le strade e i parchi delle zone indagate. “L’iniziativa dello Sportello è assolutamente lodevole e da ripetere – ha detto Quaresimale – e da affiancare ad un’altra iniziativa che l’assessorato alle Politiche sociali vuole portare avanti: il numero verde per interventi urgenti. Lo abbiamo previsto nel nuovo Piano sociale che pone un’attenzione particolare alle categorie dei fragili e che prevede aiuti concreti ai disabili e alle loro famiglie”. Il progetto “Piazzabbracci” partito nel dicembre scorso ha indagato anche il mondo della scuola, affrontando il fenomeno del bullismo, il disagio psicologico e sociale. Gli studenti hanno redatto articoli sui questi temi che saranno pubblicati sulla rivista “Voci di dentro”. La chiusura del progetto è prevista per settembre.