Si tratta di un atto prodromico, proposto dal Dipartimento regionale Infrastrutture e Trasporti, in collaborazione con l’Università degli Studi dell’Aquila, mirato a pianificare gli interventi, definendone il quadro di programmazione e di attuazione, sia per l’attivazione e la disposizione delle risorse economiche sia per la successiva autorizzazione e realizzazione degli interventi. Alla presentazione hanno partecipato il Presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, il Presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, Umberto D’Annuntiis, e i sindaci dei Comuni della costa abruzzese.
L’approvazione del Piano, secondo i tecnici, dovrebbe avvenire a inizio della prossima estate. “Con il nuovo Piano non ci saranno più interventi a spot bensì iniziative coordinate e omogenee sul territorio mirate a mitigare il rischio di erosione della costa secondo le criticità del territorio – ha esordito il Presidente Marco Marsilio -. Dopo le riunioni svolte con gli amministratori locali, abbiamo avviato immediatamente il percorso amministrativo che ci porterà, tra sei mesi, all’adozione del Piano di difesa della Costa.
Si tratta di un tema importante sul quale la nostra amministrazione regionale si è impegnata da subito. Ora bisogna lavorare con il Governo nazionale per reperire le risorse”. Il Sottosegretario Umberto D’Annuntiis ha ricordato anche i sette milioni di euro recuperati e destinati a contrastare i fenomeni erosivi della costa dopo le mareggiate di novembre 2019. “Questa amministrazione regionale ha dimostrato, in modo concreto, di aver inserito questa problematica tra le proprie priorità di intervento e di voler dare una risposta tangibile al proprio territorio martoriato dagli eventi calamitosi dello scorso novembre – ha esordito il Sottosegretario Umberto D’Annuntiis -. Il Piano ha come riferimento sette obiettivi generali, diretti e indiretti, che nella formulazione e nell’attuazione complessiva garantiscono il raggiungimento delle finalità di tutela e sviluppo del sistema costiero attraverso il mantenimento dei valori naturalistici presenti e di quella parte di economia strettamente connessa ai territorio rivieraschi”. L’aggiornamento del Piano arriva dopo 17 anni dalla sua prima stesura.