L’impegno dell’Associazione si concretizza nel sostegno alle famiglie attraverso l’interlocuzione con le Istituzioni preposte alla ricerca, il supporto legale e psicologico, la sensibilizzazione del fenomeno sul territorio con convegni e momenti formativi e di approfondimento delle varie sfaccettature che assume una scomparsa. Organizza momenti di aggregazione e di condivisione dei familiari che vivono la scomparsa.
Essenziale è non dimenticare! Quando i riflettori si spengono, le ricerche si chiudono, l’angoscia delle famiglie è quella di vedere archiviati i casi dei loro congiunti senza sapere cosa possa essere loro accaduto. Per Penelope anche il ritrovamento di un corpo senza vita, significa l’inizio dell’elaborazione del lutto, sino a quel momento è il vuoto. Trovare il corpo di un proprio congiunto provoca un intenso dolore,ma consente di attivare il processo di elaborazione del lutto,quel processo che viene negato a chi non ha un corpo su cui piangere.
In Abruzzo negli ultimi 45 anni, risultano 515 le persone scomparse. A riguardo molto è stato fatto, ma tanto è ancora da fare. Attualmente la Legge n.203 del 2012 prevede che chiunque possa fare denuncia di scomparsa e le indagini devono partire nell’immediatezza, essendo consapevoli che le prime ore sono le più importanti per il buon esito delle ricerche.
Tra gli scomparsi,al momento, l’associazione si sta occupando:
• Giuseppe Monte scomparso da Pescara a gennaio del 1986 all’età di 72 anni ;
• Luca Spoto scomparso il 1 aprile 2004 all’età di 22anni da Roma ,ma residente a Francavilla;
• Cesare Benedetti, scomparso da Pescara il 21 marzo 2015 all’età di 81 anni.
• Benito Della Penna scomparso da Guardiagrele (CH) il 15 marzo 2017 all’età di 83 anni.
I cadaveri pervenuti senza identità al momento sono 9 tutti di sesso maschile di età compresa tra i 18 e i 70 anni: 3 nella provincia di Teramo; 1 nella provincia di L’Aquila; 2 nella provincia di Chieti; 3 nella provincia di Pescara.
Penelope si occupa anche del miglioramento di alcuni aspetti normativi ed in particolar modo si è attivata per dare attuazione alla Legge n.85 del 2009 che ha instituito la Banca dei dati del DNA. Strumento utile per l’identificazione dei cadaveri pervenuti e senza nome. I famigliari infatti, possono chiedere che un proprio campione genetico, venga inserito nella banca dati del Dna. La procedura è gratuita. Sul sito www.penelopeitalia.org i famigliari possono scaricare il modulo di richiesta.