Sequenziato il primo caso riconducibile alla sottovariante, sono ora in corso le attività di tipizzazione di altri campioni risultati positivi negli ultimi giorni, ma per gli addetti ai lavori, come avvenuto già con la Omicron, non ci sono grossi dubbi, perché i casi sospetti vengono sempre confermati dagli accertamenti.
“Siamo ad una trentina di casi nel giro di pochi giorni – afferma il direttore del laboratorio, Liborio Stuppia – La lieve crescita dei numeri cui stiamo assistendo in questi giorni potrebbe dipendere proprio dalla sottovariante. E’ estremamente infettiva e lo capiamo dalla velocità con cui si sta affermando. Poco cambia a livello di sintomatologia: da questo punto di vista si comporta in modo analogo alla Omicron e chi ha tre dosi di vaccino non deve preoccuparsi”.