“Doveva essere una seduta propedeutica alla conoscenza e discussione su quello che è il principale strumento di programmazione economico-finanziaria della Regione – dicono i consiglieri di PD, Abruzzo in Comune, Legnini presidente, Gruppo misto – invece è diventata un nuovo palcoscenico per una coalizione che è tale solo sulla carta e che riesce a solidarizzare sugli interessi, sulle poltrone e poco altro. I consiglieri di Forza Italia se ne sono andati, lasciando solo Vincenzo D’Incecco, presidente della Commissione e neo capogruppo della Lega. Se queste sono le buone intenzioni dopo gli strafalcioni delle ordinanze, figuriamoci cosa accadrà con il bilancio. Evidente che su proprio su questo c’è malessere all’interno della maggioranza, nel frattempo le risorse sbandierate per attività, commercianti, cittadini sono ferme al palo da quasi un anno e i vaccini per l’influenza non arrivano”.
M5S. “La prima Commissione di oggi è stata convocata per iniziare ad analizzare il Defr (documento economico finanziario regionale) in cui si decide cosa farà la Regione con i soldi degli abruzzesi per i prossimi due anni: ben 278 pagine in cui viene definita ogni spesa e impegno finanziario dell’Ente nel prossimo biennio. Ma il Presidente della I Commissione, Vincenzo D’Incecco (Lega), cambia le carte in tavola e decide di non iniziare l’analisi del documento rimandando tutto a martedì prossimo, lasciando, quindi, alle opposizioni molto meno tempo per audire gli assessori e chiedere conto della programmazione fatta per i prossimi due anni.
Un comportamento inaccettabile, una gestione all’insegna del caos e del pressapochismo che punta a liquidare nel più breve tempo possibile un documento fondamentale per la gestione delle risorse pubbliche regionali e che impedisce il corretto svolgimento dei lavori alle opposizioni che vedranno notevolmente ridotti i tempi per analizzare le spese”. Il commento arriva dal Vice Presidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari e dal Consigliere regionale Francesco Taglieri del MoVimento 5 Stelle
“Nella prima commissione di oggi a fare da padrone è stato il caos – spiegano – Sul tavolo della prima commissione di oggi ci sarebbero dovute stare 278 pagine di documento economico finanziario e invece abbiamo trovato solo esponenti della giunta pronti al “fuggi fuggi” alla prima richiesta di analizzare le carte. Ma la discussione sul documento e audire gli assessori su cosa hanno intenzione di fare con i nostri soldi sarebbe dovuta iniziare oggi e i lavori andare ad oltranza fino, almeno, a mercoledì prossimo.
Il rispetto per gli abruzzesi e per l’istituzione che si è chiamati a rappresentare si vede anche da queste cose. Se pensano che potranno fare come vogliono loro con i soldi di tutti i cittadini si sbagliano di grosso” concludono.
La replica di Mauro Febbo. “Non abbiamo abbandonato affatto i lavori della Commissione ma siamo usciti, solo temporaneamente, stanchi dell’atteggiamento e del clima creato ad arte da alcuni Consiglieri del centrosinistra ma soprattutto per richiamare i rappresentanti dell’opposizione a mantenere un garbo istituzionale più rispettoso dell’Assise legislativa regionale e dei colleghi.
Ci tengo a precisare in primis che il Consigliere Pietrucci, ligio come sempre alla scuola dalfonsiana, si è permesso di apostrofare l’Aula come “una cloaca”, termine inammissibile e impronunciabile da chi si onora di ricoprire il ruolo di Consigliere regionale. Poi, a surriscaldare gli animi ci ha pensato il solito folkloristico Sandro Mariani che questa volta ha superato se stesso rivolgendo espressioni offensive nei confronti del Sottosegretario D’Annuntiis. Un comportamento che non possiamo tollerare e che qualifica i protagonisti di queste tristi scene.
Dal canto nostro siamo pronti ad accettare tutto dall’opposizione, anche le urla e le contestazioni ma ci sono dei limiti che non vanno travalicati. Per questo invito i colleghi del centrosinistra ad evitare questi comportamenti e soprattutto a nasconderli dietro comunicati stampa colmi di ipocrisia”. Così il Capogruppo di Forza Italia Febbo replica alle dichiarazioni dei Consiglieri del Centrosinistra