Abbiamo parlato con tutti, con le forze politiche regionali, con i sindacati, con gli avvocati. Tutti hanno detto che questa situazione è assurda, tutti ci hanno assicurato il loro interessamento.
A tutt’oggi però nulla di concreto è stato realizzato, anzi tra una settimana altri quattro impiegati andranno a casa tra l’indifferenza di tutti.
La domanda che noi lavoratori ci facciamo da sempre è questa: ma quanto incidiamo sul costo del lavoro entrando in una società di 1600 addetti? E per giunta al 50% dello stipendio?
Facendo noi il calcolo che farebbe un qualsiasi ragioniere riteniamo di incidere dello 0.15%.
Un’altra domanda ci sorge spontanea: ma i sindacati, le forze politiche, i custodi dell’equilibrio di bilancio questi conti se li sono fatti o no ?
Abbiamo ragione di ritenere che si tratta di pura ritorsione! Oppure si tratta di ignoranza vera e propria?
Il quadro è ormai chiaro, manca solo l’ultimo tassello: se tutti gli attori della vicenda sono concordi nel cercare una soluzione praticabile, chi è il soggetto deputato a risolverlo?
Per non parlare delle nefandezze che va compiendo TUA, iniziando dal problema irrisolto degli inidonei in biglietteria e nella distribuzione dei titoli di viaggio, passando alla esternalizzazione dei servizi del Call Center (fatta contestualmente ai licenziamenti di noi 6 lavoratori) e allo scassettamento delle obliteratrici di bordo affidate entrambi a ditte private.
Rivolto ai quei sindacati e ai soloni della tenuta di bilancio: questi costi non potevano essere sostenuti evitando i licenziamenti?
Non abbiamo altro da dire se non che nei nostri confronti è stata commessa una grave ingiustizia.
Se fossimo di fronte a un giudice ci dichiareremmo innocenti e allo stesso tempo vittime di un pregiudizio.
I lavoratori licenziati di Sistema