La Regione pensa ai provvedimenti ad personam. I sindacati: a rischio la tenuta dei servizi pubblici

Mentre la tenuta dei servizi pubblici e la garanzia dei diritti costituzionali sono a rischio, l’Abruzzo pensa ai provvedimenti ad personam.

 

A oltre 20 giorni dall’approvazione della legge di bilancio da parte del Consiglio Regionale, questa viene finalmente pubblicata e tristemente si conferma ciò che i sindacati avevano previsto: con un maxi emendamento dell’ultima ora sono stati elargiti “ad personam” 8 milioni di euro. Uno schiaffo ai tanti cittadini abruzzesi che si vedono tagliare servizi pubblici o che aspettano ristori economici dalla Regione mentre le risorse pubbliche sono destinate a singoli beneficiari che hanno qualche santo in paradiso. Un metodo clientelare da condannare e da non ripetere, ancora di più in un periodo difficile per gli abruzzesi. Una brutta pagina della politica abruzzese”. Lo affermano le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil.

Le tre sigle nelle scorse settimane hanno denunciato i tagli lineari approvati nella legge di Bilancio regionale per gli anni 2021-2023, parlando di “una mannaia che si è abbattuta sui settori dei trasporti, dei servizi sociali e della disabilità, sull’istruzione, sulle politiche per il lavoro e sulla formazione professionale”. Le tre sigle hanno segnalato come “con questo bilancio verranno meno molte tutele per le fasce più fragili della popolazione”.

I sindacati avevano già annunciato che avrebbero “verificato, appena la legge di bilancio sarebbe stata pubblicata, se in taluni casi si fosse preferito non rinunciare a qualche contributo forse non proprio necessario, piuttosto che profondere tutti gli sforzi per finanziare servizi indispensabili alla collettività”.

La lettura del bilancio – dicono le tre sigle – conferma tristemente ciò che avevamo previsto. Sono state approvate norme che anziché disciplinare fattispecie astratte indicano specificatamente i soggetti destinatari del contributo regionale, senza nessun criterio specifico, senza nessun bando pubblico. Senza voler scomodare illustri giuristi sulla inopportunità di approvare ‘leggi fotografia’, l’enciclopedia libera Wikipedia ci dice che ‘…lex ad personam o legge ad personam, indica, una  legge … emanata con lo specifico intento di favorire direttamente o indirettamente un cittadino, un’azienda o un ristretto gruppo di soggetti (ad personam), quindi una forma di clientelismo. Le leggi ad personam violano il fondamentale principio di eguaglianza dei cittadini innanzi alla legge’”.

E nel maxi emendamento da 8 milioni di euro che sarebbe stato approvato nella nottata del 29 dicembre scorso – aggiungono – pullulano i provvedimenti ad personam a singole associazioni culturali, sportive che si occupano dei settori più disparati, cinema, teatro, musica, pubblicazione e promozione di libri, bocce, pugilato, sbandieratori, cinofilia, presepi, folklore, emigrazione.

Ci sono anche diversi contributi ad alcune associazioni di volontariato e ad una parte di comuni abruzzesi. In molti casi si tratterà di certo di risorse che verranno utilizzate per finalità meritevoli, la cosa grave del provvedimento sta nel fatto che mentre si tagliano risorse su settori nevralgici per i cittadini abruzzesi contestualmente si erogano contributi a singole associazioni. Tali contributi si configurano come ‘regali’ perché non destinati ad una generalità di soggetti da scegliere attraverso un bando pubblico che ne definisca i criteri di assegnazione bensì scelti a proprio piacimento dai politici”, concludono Cgil, Cisl e Uil.

 

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