Un pacchetto di proposte per far ripartire l’Abruzzo, contenente idee dedicate alle principali emergenze che riguardano il mondo delle imprese e dei lavoratori.
E’ stato messo a punto da sedici sigle associative che rappresentano diversi mondi, esperienze e sensibilità; sigle che da mesi cercano un linguaggio comune per affrontare le diverse sedi di un confronto istituzionale mai tanto intenso come nel periodo che ha accompagnato l’emergenza Covid e la successiva fase di riapertura. Sigle espressione di agricoltura, artigianato, commercio, cooperazione, industria grande, piccola e media, servizi, oltre ai sindacati dei lavoratori.
Ventiquattro pagine, il documento è stato recapitato nei giorni scorsi al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio; all’assessore alle Attività produttive Mauro Febbo; ai componenti del comitato tecnico scientifico istituito dal Consiglio regionale per fornire indicazioni durante l’emergenza Covid-19 sulla gestione di alcune misure economiche; al presidente dell’Emiciclo Lorenzo Sospiri e ai consiglieri regionali sia di maggioranza che di opposizione.
Il nuovo testo contiene spunti e suggerimenti che spaziano davvero a 360 gradi, muovendosi tra i vari e più urgenti dossier che compongono l’agenda della politica regionale e delle varie forze economiche e sociali abruzzesi. Fornendo indicazioni per ciascuno dei temi trattati in modoprop dettagliato, ricchezza di cifre e dovizia di riferimenti normativi. Vengono così affrontati capitoli come le infrastrutture, la burocrazia, il credito, il peso fiscale delle addizionali Irpef e Irap regionali; il turismo; il lavoro in sicurezza; le politiche del lavoro; l’industria; le leggi di settore; l’agroalimentare; gli investimenti; i trasporti; la digitalizzazione; la formazione; l’istruzione, l’università e la ricerca; il welfare territoriale; le aree interne.
Il robusto pacchetto di proposte messo a punto da Agci, Casartigiani, Cia, Claai, Cna, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Confindustria, Legacoop, Cgil, Cisl, Uil e Ugl, rappresenta dunque la base per un confronto cui le forze sociali abruzzesi si presenteranno – forse con pochi precedenti nella storia regionale – con un’unica voce. Che certo non elimina differenze di ruoli e vedute, ma vuol rappresentare un contributo alla coesione, ingrediente indispensabile alla ripresa dell’Abruzzo.