Un gruppo di infermieri fuori sede per lavoro ha mandato una pioggia di mail nel corso del mese di agosto per ben due volte e siamo già pronti nei prossimi giorni a partire con una nuova ondata di mail chiedendo un colloquio con le Asl abruzzesi e la regione Abruzzo per farci tornare a lavorare a casa nostra.
Siamo a segnalare una situazione molto brutta riguardante la sanità abruzzese che pensa solo a stabilizzare i precari non dando modo a chi ha già un contratto di lavoro a tempo indeterminato di poter tornare a casa. La situazione concorsi é alquanto angosciante, nonostante già vincitori di posto di lavoro a tempo indeterminato siamo costretti a fare nuovamente concorsi per riavvicinarci ma puntualmente queste procedure vengono bloccate o ritardate. Le mobilità sono inesistenti da anni e i comandi vengono rifiutati dalle nostre aziende di appartenenza. La regione Abruzzo non fa nulla a riguardo e sembra che gli “eroi del covid” siano solo i dipendenti a tempo determinato.
A questa pioggia di mail nessuna risposta, tutto tace in un silenzio quasi imbarazzante che non ci permette di vedere la luce in fondo al tunnel. Siamo costretti a stare fuori casa e la nostra regione non ci vuole nonostante si pianga una carenza di personale da tanti anni.
Il nostro ordine professionale non ci dà supporto, la stessa mail é stata trasmessa a tutti gli ordini provinciali abruzzesi che non hanno dato una risposta in nessun modo. Così come i sindacati che come tutti non ci danno riscontri.
Questa mattina la riposta della Asl di Teramo che esclude la possibilità di fare una mobilità extraregionale perché i posti vacanti sono riservati ai vincitori di concorso (lo stesso bloccato da ricorsi che verranno discussi a febbraio 2022).