Hanno partecipato all’incontro con la stampa anche esponenti dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri Forestale, del Comitato regionale Volontari di Protezione Civile.
Il nuovo Piano regionale per la lotta attiva agli incendi boschivi (Piano antincendio boschivo – AIB) prende forza dal Decreto del 5 luglio scorso adottato dal Presidente della Regione in qualità di autorità di Protezione Civile.
Marco Marsilio: “È stata condotta un’analisi della vulnerabilità a livello territoriale, tenendo conto dei molteplici fattori che caratterizzano il paesaggio abruzzese e approfondendo le dinamiche relative agli incendi di ultima generazione, ovvero fenomeni non sempre prevedibili e la cui entità viene amplificata, nelle dimensioni e negli effetti, dalle conseguenze dei cambiamenti climatici in atto: tra questi aspetti bisogna considerare le problematiche relative agli incendi di ‘interfaccia’, ovvero quelli che si sviluppano da un fuoco di vegetazione che si diffonde o può diffondersi nelle zone di contiguità con strutture urbane o antropizzate, determinando un rischio per l’incolumità pubblica”.
“Il Piano” ha aggiunto Casinghini, “riporta le linee di indirizzo per la pianificazione e la progettazione di interventi di prevenzione, fondamentali per diminuire la possibilità di innesco di focolari e per ridurre i carichi di combustibile vegetali in contesti mirati, al fine di rendere maggiormente gestibili gli stessi in caso incendio”.
Quindi, lo stesso Casinghini ha fornito i dati relativamente alla Campagna di contrasto agli incendi boschivi che è partita dal 10 luglio per terminare 17 settembre 2023:
ISTITUZIONI COINVOLTE
Agenzia Regionale di Protezione Civile
OPERATORI E MEZZI
35 Operatori Regionali si alternano in S.O.U.P.
“Rispetto ai dati degli scorsi anni che registrano una larga diffusione di fenomeni del genere su tutto il territorio regionale, a iniziare dalla stagione 2020-2021 ”ha concluso Marsilio“ il picco degli incendi si è quasi dimezzato: questo dato è il frutto di un lavoro serio su tutto il territorio e di una capacità di prevenzione che si è moltiplicata grazie alla scrupolosa formazione del personale e mettendo in campo un numero maggiore di direttori delle operazioni di spegnimento (DOS) che per legge sono le persone senza le quali le operazioni di spegnimento non possono iniziare; a tutto questo si aggiunge una presenza più diffusa di operatori e mezzi su tutto il territorio regionale per diminuire il tempo di arrivo delle squadre tra l’inizio dell’incendio e l’avvio delle operazioni di spegnimento che sono le condizioni migliori perchè le fiamme non facciano troppi danni”.