E’ una bozza incompleta che inciderà poco sulle politiche socio
sanitarie“. La denuncia arriva dai sindacati abruzzesi Cgil, Cisl e Uil che per esprimere dubbi e perplessità sul documento approdato in Consiglio regionale, hanno inviato una lettera a tutti i capigruppo nell’assemblea regionale. In particolare contestano l’assenza di programmazione e di confronto e condivisione “con la percezione che si stia lavorando per
compartimenti stagno”.
Secondo i segretari generali, Carmine Ranieri (Cgil), Leo Malandra (Cisl), e Michele Lombardo, (Uil), il Piano portato al vaglio dell’aula “manca di tre strumenti fondamentali quali l’Atto di Indirizzo Applicativo e Gestionale del Piano Distrettuale, le Linee Guida e la Convenzione per l’integrazione Sociosanitaria: documenti di fondamentale importanza – osservano – sia per la definizione dei piani distrettuali che per realizzare nella nostra regione quella integrazione socio sanitaria da troppo anni declamata ma ancora lontana dal
diventare realtà”.
“Di fatto – sottolineano i sindacalisti – ad oggi si chiede al Consiglio Regionale l’approvazione del Piano sociale senza che vengano discussi ed approvati anche i tre documenti. E’ assolutamente sbagliato sottrarre tali atti all’approvazione
dell’assise regionale. Per conseguire gli obiettivi previsti è quanto mai necessario integrare per davvero il piano sociale con la rete sanitaria territoriale e con quanto previsto dalla missione 6 del Pnrr in tema di case della salute, ma ad oggi
tale confronto con l’ente regionale è ancora fermo nonostante la Asl 2 abbia già deliberato le opere da realizzare senza che vi fosse nessun atto di programmazione regionale a monte e risulta che le altre Asl si stanno muovendo in ordine sparso”.