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I comuni abruzzesi che necessitano di maggiore energia

Abruzzo. La crisi energetica in corso impatta non poco sulla vita delle persone e sull’economia. Per questo è importante conoscere il quadro dei territori dove famiglie e imprese necessitano di una quantità di energia maggiore o minore.

 

In questo senso l’Abruzzo presenta aspetti peculiari, soprattutto per quel che riguarda le zone climatiche.

Nel piano di ripresa e resilienza (Pnrr), com’è noto, si punta molto sull’efficienza energetica. Non è un caso, infatti, che vengano destinati a questo scopo circa 20 miliardi di euro, di cui 1,75 all’Abruzzo.

In Italia, nel 2021, l’8,6% delle famiglie non ha potuto permettersi di riscaldare adeguatamente la casa. Un dato che nel sud, la ripartizione Istat di cui fa parte anche l’Abruzzo, raggiunge il 14,7%.

Una quota certamente diminuita rispetto al decennio scorso, in cui – anche come conseguenza della recessione del 2008 – raggiunse picchi ben più elevati. Nel 2012 arrivò al 21,5% come media nazionale e al 33,6% nell’Italia meridionale.

La crisi in corso, seguita alla pandemia e al conflitto in Ucraina, porta a pensare che questa quota tornerà ad aumentare nei prossimi mesi. Un decreto del 6 ottobre scorso, che ha ridefinito i periodi di accensione degli impianti termici. Avrà un impatto sulla quotidianità dei cittadini, anche in base al territorio in cui vivono.

Quando si accendono i riscaldamenti in Abruzzo

Per far fronte alla crisi energetica, il decreto ha ridotto di 15 giorni il periodo di accensione dei riscaldamenti a gas e abbassato di un’ora giornaliera la durata massima prevista.

Nello specifico, per ciascuna zona climatica, questa riduzione verrà attuata posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 quella di fine. Con nuovi limiti, diversificati tra le zone climatiche “più calde” e quelle “più fredde”.

Restano fuori da qualsiasi limitazione i comuni in zona climatica F, cioè quelli con maggiore necessità energetica. L’Abruzzo è l’ottava regione italiana per quota di comuni in questa categoria, nonché la prima del centro-sud. Lo precedono solo regioni dell’Italia settentrionale.

In Abruzzo quasi un comune su 10 si trova in zona F, ovvero quella che in base alla classificazione per zone climatiche presenta la maggiore necessità energetica. Parliamo di 30 comuni, di cui 25 in provincia dell’Aquila. Tra questi, Pescasseroli, Scanno, Roccaraso, Aielli, Rocca di Mezzo, Ovindoli, Pescocostanzo. Due territori si trovano nel chietino (Pizzoferrato, Gamberale) e 3 nel teramano (Cortino, Rocca Santa Maria, Pietracamela). Per questi comuni non cambierà niente: il nuovo decreto non prevede alcuna limitazione all’accensione degli impianti di riscaldamento.

 

Altri 123 si trovano in zona E e hanno potuto riattivare il riscaldamento dal 22 ottobre. Tra questi L’Aquila, Avezzano e Celano. Quasi la metà dei comuni abruzzesi (142 su 305, il 46,6%) si trovano in zona D. Rientrano in questa categoria gli altri 3 capoluoghi (Pescara, Teramo, Chieti), oltre a comuni popolosi come Montesilvano, Vasto, Lanciano, Francavilla al Mare e Sulmona.

Solo una minoranza di comuni costieri, compresi tra le province di Chieti e Teramo, si trova in zona C (accensione prevista dal 22 novembre). Tra questi Roseto degli Abruzzi, Giulianova e Ortona. Nessun comune abruzzese è classificato nelle zone A e B.

In termini di comuni coinvolti, come abbiamo visto circa il 10% del totale – quelli compresi in zona F – non avrà alcuna conseguenza dalla misura. Tuttavia in termini di abitanti, parliamo di 30 comuni in cui vivono circa 21mila persone, il 2% degli abruzzesi.

Quasi due terzi dei residenti nella regione abitano nella zona D, quella che comprende 3 dei 4 capoluoghi. In totale 822mila persone.

Dove si necessita di più energia

Per determinare la classificazione energetica di un comune si ricorre allo strumento dei gradi giorno. In sostanza si tratta un’unità di misura finalizzata a classificare le necessità energetiche di una località.

Osservando la mappa dell’Abruzzo si osserva chiaramente la frattura tra la fascia rivolta verso l’Adriatico, dove i gradi giorno sono più bassi, e quella appennica, dove si innalzano nettamente. [mappa di tutti i comuni]

In particolare in alcuni comuni interni, principalmente dell’aquilano. Ai primi 3 posti Rocca di Mezzo, Rocca di Cambio e Campotosto, con oltre 3.800 gradi giorno. Tra i 15 comuni con i valori più elevati, solo uno non appartiene alla provincia dell’Aquila. Si tratta di Gamberale, nel chietino.

Se invece si isolano i comuni con meno gradi giorno, che quindi sulla carta dovrebbero avere minori necessità energetiche, spiccano una serie di comuni marittimi. Le prime 5 località si trovano tutte sulla costa teramana: Martinsicuro, Alba Adriatica, Silvi, Pineto e Roseto degli Abruzzi. Oltre ad avere tutte meno di 1.300 gradi giorno, sono accomunate anche da un’altezza sul livello del mare inferiore ai 10 metri.

Gli interventi del Pnrr per l’efficienza energetica

Secondo le stime del governo, gli immobili italiani costituirebbero circa la metà dei costi energetici del paese. Per questo motivo, nel medio-lungo periodo è considerato di fondamentale importanza, anche alla luce dell’attuale contesto internazionale, lavorare per incrementare l’efficienza degli edifici, sia pubblici che privati.

Nel Pnrr sono presenti alcune misure che vanno proprio in questa direzione. Gli investimenti individuati sono 4 per un valore complessivo che si avvicina ai 20 miliardi di euro, considerando anche alcune risorse provenienti dal fondo complementare.

L’investimento più consistente è quello legato al rifinanziamento di alcuni bonus edilizi – tra cui il ben noto Superbonus 100% – il cui importo complessivo ammonta a circa 18,51 miliardi, di cui 13,95 provenienti dal Pnrr e 4,56 dal fondo complementare. La seconda misura più significativa riguarda la costruzione di nuove scuole per cui sono stati stanziati in prima battuta 800 milioni di euro poi aumentati fino a circa 1,2 miliardi. La terza voce di spesa è legata all’efficientamento dei tribunali e delle cittadelle giudiziarie (misura che però non riguarda da vicino l’Abruzzo). Infine 200 milioni saranno investiti per lo sviluppo di sistemi di teleriscaldamento. [grafico]

Per quanto riguarda l’edilizia scolastica sono state selezionate le proposte ammesse a finanziamento ed è attualmente in corso un bando nazionale per assegnare la progettazione di tali investimenti. In Abruzzo gli interventi finanziati saranno 6 per un importo complessivo di 33,9 milioni di euro.

L’intervento più consistente riguarderà il comune di Montesilvano (Pescara) con un importo superiore ai 10 milioni. La provincia maggiormente coinvolta però è quella di Chieti in cui saranno finanziati 3 progetti (a Fara San Martino, a Vasto e a Villalfonsina).

Tornando al Superbonus, in base ai dati forniti dall’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), a livello nazionale gli interventi ammessi al 30 settembre comporterebbero detrazioni fiscali pari a oltre 51 miliardi di euro, ma come abbiamo già detto il Pnrr ne ha previsti solo 18,5.

Per quanto riguarda nello specifico l’Abruzzo invece l’importo complessivo ammonta a 1,75 miliardi. Gli immobili interessanti all’interno della regione sono complessivamente 8.690. Questi si suddividono in condomini (1.526), edifici unifamiliari (5.224) e unità immobiliari funzionalmente indipendenti (1.940). A livello quantitativo, l’importo più consistente riguarda i condomini con un ammontare complessivo di 969,5 milioni di investimenti ammessi a detrazione. Gli investimenti sugli edifici unifamiliari invece ammontano a 586,3 milioni, mentre quelli per le unità indipendenti a 189,3 milioni.

A livello di spesa media per singolo intervento possiamo osservare che in Abruzzo gli investimenti sui condomini sono stati più onerosi rispetto al dato nazionale. In questa regione infatti l’investimento medio è stato di circa 635mila euro per condominio mentre a livello nazionale l’importo è di 586mila euro. Importo medio invece in linea con il dato nazionale per quanto riguarda le altre due tipologie di edifici presi in esame dal report.

Enea, infine, fornisce anche alcune informazioni relativamente ai lavori già realizzati. Per quanto riguarda l’Abruzzo sono già stati completati il 63% degli interventi sui condomini, il 63,7% sugli edifici unifamiliari e il 73,7% sulle unità indipendenti.