“La decisione del Mit di nominare un Commissario per la messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso che dovrà approvare la progettazione ed eseguire la realizzazione dei lavori, è il segnale di una positiva interlocuzione con il Governo nazionale e di una evoluzione delle questioni poste della Regione, per la soluzione di un problema sul tappeto da anni e finora irrisolto”.
Così il vicepresidente della Giunta regionale, Emanuele Imprudente (Lega), che tra le altre ha le deleghe al ciclo intrico integrato, ambiente, agricoltura, parchi e riserve, sull’ok alla nomina da parte del ministero per le Infrastrutture e Trasporti di un Commissario per l’emergenza sul pericolo di inquinamento delle falde acquifere del Gran Sasso alla luce della presenza del traforo autostradale e dei Laboratori dell’Istituto di fisica nucleare.
Imprudente aveva proposto, nei giorni scorsi, alla Giunta regionale, l’istanza di commissariamento al Governo. Per i lavori la Giunta uscente di centrosinistra ha fatto una stima di circa 172 milioni di euro.
La vicenda è sfociata in una inchiesta della Procura di Teramo che ha coinvolto i vertici di Strada dei Parchi, concessionaria delle autostrade A24 e A25, dell’Infn e della Ruzzo Spa, società pubbliche che gestisce il ciclo idrico integrato nel Teramano. Proprio in seguito all’inchiesta e “alla necessità di non reiterare il reato e non peggiorare la situazione penale”, i vertici di Sdp hanno comunicato la chiusura del traforo del Gran Sasso il prossimo 19 maggio.
“La comunicazione – ha continuato Imprudente – fatta da Mit insieme a palazzo Chigi nell’ambito del decreto Sblocca Cantieri è un primo passo ma è il segnale, chiaro, di una vicinanza del Governo e anche del riconoscimento di un lavoro che la Giunta regionale ha intrapreso con la delibera da me proposta in cui si richiedeva la soluzione della problematica. La Regione sarà e continuerà ad essere parte attiva aprendo una relazione costante con tutti gli enti coinvolti, con i sindaci e con il territorio, soprattutto con i cittadini. In tal senso, considerando una certezza che l’acqua è un bene primario e la salute dei cittadini l’elemento prioritario e consapevoli anche che lo sviluppo, inteso in particolare come sistema dei trasporti, ricerca ed economia, la risorsa idrica insieme ai lavoratori e le società e gli enti coinvolti, sono un unicum che deve essere salvaguardato con equilibrio ed efficacia”, ha concluso il vicepresidente della Giunta regionale.