L’Oasi WWF delle Gole del Sagittario si conferma una delle “case” dell’Aquila reale e del Falco pellegrino. Si è infatti conclusa con successo la stagione riproduttiva 2021 per le coppie di Aquila reale e di Falco pellegrino che da sempre nidificano sulle rupi della Riserva Naturale Regionale e Oasi WWF Gole del Sagittario di Anversa degli Abruzzi.
In Italia ospitiamo circa 500 coppie di Aquila reale: un numero stabile che tuttavia stenta a crescere a causa delle attività umane che disturbano i nidi, delle opere che danneggiano e distruggono l’habitat di questo magnifico rapace, delle azioni di bracconaggio e del furto e commercio illegale di uova e pulcini. Più numerosi i falchi pellegrini di cui nel nostro Paese si contano circa un migliaio di coppie. Nell’Oasi i nidi di Aquila reale e Falco pellegrino vengono da anni monitorati dal personale della Riserva e sono diventati “sorvegliati speciali” a partire dal 2016 grazie alla collaborazione tra l’area protetta e il Reparto Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro.
“Sinergie che si rinnovano ormai ogni anno – dichiara la dott.ssa Sefora Inzaghi, Direttrice della Riserva – e grazie alle quali da marzo a fine luglio, insieme, si riesce a seguire e documentare passo dopo passo i vari momenti delle nidificazioni fino all’involo dei nuovi nati. Quest’anno 3 sono i giovani pellegrini che a fine maggio hanno lasciato il nido e da pochi giorni anche il giovane di Aquila reale ha aperto le sue ali al cielo”. Il monitoraggio congiunto tra la Riserva/Oasi WWF e il Reparto Carabinieri Biodiversità ha permesso in questi ultimi anni di intensificare le osservazioni dei nidi, condotte da punti distanti in modo da non interferire con l’attività riproduttiva, e di raccogliere così una serie di dati utili ad avere un quadro sulla situazione complessiva di conservazione di queste specie nel territorio indagato, che ad oggi non presenta particolari elementi di criticità: le Gole del Sagittario si confermano, ancora una volta, una preziosa area che, grazie alla sua naturalità e al contenimento, ove possibile, degli elementi di disturbo, offre una formidabile possibilità per studiare e conservare i delicati equilibri ecologici che consentono a questi animali, un tempo perseguitati, di vivere e prosperare anche in ottica futura.
“La conservazione e il monitoraggio delle specie protette a livello nazionale ed europeo, oltre che essere un obbligo di legge, sono tra le attività prioritarie dei Carabinieri per la Biodiversità, impegnati a tutelare gli habitat e le specie selvatiche ovunque siano presenti”, dichiara il Ten. Col. Bruno Petriccione, ecologo e responsabile scientifico del Reparto Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro.