Lo afferma l’assessore regionale alle Politiche sociali, Pietro Quaresimale. “Non si può parlare di crescita della società se la stessa non riesce a garantire al ragazzo autistico percorsi inclusivi sia nel campo dell’istruzione sia in campo lavorativo. In questo senso, nel campo della scuola, c’è una legislazione avanzata che ha permesso finora di ridurre al minimo le differenze e agevolare percorsi inclusivi, ma è anche vero che è necessario fare di più, continuare a lavorare per migliorare non solo il nostro sistema di istruzione ma anche tutto quello che vi gira intorno in modo da creare e uniformare un modello inclusivo in grado di rispettare le potenzialità del singolo autistico.
Questo significa non lasciare indietro nessuno, garantire a tutti, a cominciare dal ragazzo autistico, le migliori condizioni di crescita nel campo dell’istruzione, della formazione e del lavoro. Per questo quella che ci attende – conclude l’assessore Quaresimale – è una sfida complessa e difficile che abbiamo il dovere, come amministratori, di raccogliere e di vincere insieme con i genitori”.