E’ l’allarme lanciato da Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci Agroalimentare.
“Sarebbe davvero grave e paradossale – ha proseguito il rappresentante dell’associazione di categoria del mondo cooperativo – che i pescatori italiani non percepiscano i contributi del fermo pesca 2021, a causa di problemi di ordine burocratico e di mancato coordinamento tra le istituzioni coinvolte. Un durissimo colpo, soprattutto in una fase di crisi e di enorme difficoltà del comparto, oltre che dell’intera economia del Paese, determinata da diversi fattori che stanno rendendo sempre più problematica la vita degli addetti e delle imprese ittiche. Ed ancora una volta a pagare un prezzo salatissimo sarebbero le piccole attività e le migliaia di pescatori, con le proprie famiglie, che vi lavorano. Un situazione assolutamente inaccettabile.
Anche l’erogazione dei sostegni per il caro carburante, inoltre, è legato alla partenza dei finanziamenti del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura, così come è emerso al Tavolo istituzionale permanente presso il Ministero.
Insomma, senza il completamento delle procedure previste, si rischia un dannoso ed insostenibile effetto a catena che penalizzerebbe duramente la categoria, mettendola sul lastrico”.
“Sollecitiamo ufficialmente – ha concluso Scognamiglio – la Commissione Politiche Agricole, affinché venga messa all’ordine del giorno la discussione sulla ripartizione delle risorse FEAMPA fra le Regioni e che con la massima rapidità si giunga alla conclusione dell’iter, con l’obiettivo di portare a casa risultati concreti”.