Occorre fare squadra e puntare all’obiettivo principale, che è quello di un treno che da Pescara a Roma impieghi 2 ore rendendo l’Abruzzo ed in modo particolare la Marsica e la Valle Peligna appetibili attraverso anche il riconoscimento europeo del Corridoio intermodale trasversale Tirreno – Adriatico (Barcellona – Civitavecchia – Pescara – Ortona – Vasto – Ploce). La Regione intanto potrebbe utilizzare i fondi del Masterplan: ricordiamo che nel 2016 sono stati stanziati dall’ex Giunta Regionale D’Alfonso nel contratto di programma RFI – MIT 1 miliardo e 556 milioni di euro per la velocizzazione della linea ferroviaria Pescara – Roma.
Per ridurre l’inquinamento e per rafforzare la sicurezza viaria bisogna puntare sulla ferrovia. È ora di accorciare le distanze sia verso Roma sia verso Pescara dalla Marsica. Il futuro delle nostre Regioni dipende dalle infrastrutture. Basta ritardi e prese in giro. Suggeriamo al Sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, di convocare l’adunanza dei Sindaci marsicani e di coinvolgere anche la Regione Abruzzo, i Parlamentari abruzzesi, il Commissario, Ing. Vincenzo Macello, i Sindaci della Valle Peligna, della Val Pescara e della Valle dell’Aniene.
L’adeguamento della tratta ferroviaria Pescara – Roma è un treno da non perdere. Anche l’Europa chiede di raddoppiare il traffico ferroviario merci entro il 2030 e di triplicarlo entro il 2050. L’obiettivo dell’Unione Europea è di ridurre del 90 % le emissioni inquinanti causate dal sistema comunitario dei trasporti. Senza l’adeguamento della tratta ferroviaria Pescara – Roma si potrà fare poco o nulla. Confidiamo nel senso di responsabilità del Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni. A scriverlo in una nota, Aurelio Cambise, Giovanni Ceglie e Giovanni Domenico Mancini.
“Il Presidente Marsilio tronca e sopisce alla manzoniana maniera, ma la cancellazione del finanziamento PNRR per la velocizzazione del collegamento ferroviario tra Roma e Pescara è grave. Non ci bastano di certo poche generiche rassicurazioni”: lo dichiara il senatore Michele Fina, segretario del Partito Democratico abruzzese.
Fina sottolinea: “Dov’è il documento, l’atto di programmazione che stabilisce il passaggio dell’opera alla nuova linea di finanziamento? Più tempo trascorre senza, più sarà complicato stabilire lo stanziamento di risorse, visto che occorre rifarlo da zero. L’esperienza, di proporzioni diverse, dell’impianto irriguo del Fucino, sulla cui mancata realizzazione pesa l’inerzia di questo governo regionale, è tristemente preoccupante. In che misura poi eventualmente intervenire con fondi europei toglierà possibilità ad altri progetti a favore della nostra regione, visto che si tratta di risorse destinate in gran parte al Mezzogiorno? Oggi più che mai i cittadini hanno bisogno di dettagli e cifre. Per valutare le scelte, per capire in che modo cambiano le prospettive e le opportunità per l’Abruzzo”.