Un ordine del giorno per invitare le Istituzioni europee ed il Governo italiano ad impegnarsi affinché, in tema di catastrofi naturali, sia modificata la disciplina degli aiuti di Stato in esenzione per i danni causati dalle calamità naturali di cui all’articolo 50 del Regolamento UE 651/2014, in senso più favorevole per le imprese colpite dalle calamità, valutando, in particolare, la possibilità di introdurre una nuova fattispecie di aiuti alle imprese, esenti da notifica, per gli investimenti in interventi di prevenzione dei danni da calamità naturale.
E’ questo il nucleo centrale del documento proposto dal Consiglio regionale dell’Abruzzo e approvato all’unanimità questa mattina in seduta ordinaria dalla conferenza delle Assemblee Legislative delle Regioni. Un documento che nasce su impulso del gruppo di lavoro Calre sulle “Calamità naturali” coordinato da Giuseppe Di Pangrazio, del quale fanno parte diverse Assemblee legislative regionali italiane ed europee (Umbria, Puglia, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Molise, Veneto, Lombardia, Andalusia (S), Vallonia (B), Galizia (S) ed Estremadura (S).
Nel documento si invitano inoltre le Istituzioni europee ed il Governo italiano ad impegnarsi affinché, in tema di catastrofi naturali, siano posti in essere interventi tesi a orientare con azioni concrete, sia i Fondi strutturali e di investimento che i Fondi diretti ad affrontare anche le questioni connesse alle calamità naturali, a legiferare sulla gestione e tutela della risorsa suolo per la prevenzione delle catastrofi naturali e la resilienza delle regioni europee, ad impegnarsi affinché nello stanziamento delle risorse europee destinate alle crisi si tenga conto della necessità di maggiori risorse sotto il profilo della prevenzione e della preparazione ai disastri.
La ristrutturazione e la riapertura alla società civile del Palazzo dell’Emiciclo, fortemente danneggiato dal terremoto del 9 aprile 2009 in concomitanza con questa giornata dedicata alla riflessione sugli strumenti necessari per prevenire nuovi eventi calamitosi, rappresentano una risposta forte della Regione sia nel contesto italiano che nel contesto europeo”.
Ha dichiarato il Presidente del Consiglio Giuseppe Di Pangrazio che ha poi aggiunto: “Il convegno odierno rappresenta il prosieguo della riflessione scientifica, giuridica e politica sul tema dei disastri naturali avviata nel 2017 che ha visto questa mattina, nella riunione del gruppo di lavoro la sua sintesi.I dati elaborati dall’International Disaster Database relativi agli effetti derivanti da terremoti, alluvioni e frane registrate in Europa nel periodo 1900 – 2014 indicano l’occorrenza di 791 eventi”. I dati emersi sono impressionanti, infatti la popolazione coinvolta supera i 20 milioni ed il tributo umano, in termini di decessi e feriti, viene stimato in oltre 380 mila ed il numero dei senza tetto supera i 3,3 milioni di unità.
Al tributo umano va aggiunto quello economico la cui stima per la sola Europa vale oltre 100 miliardi di euro a partire dall’anno 2000. Cresce, inoltre, il costo economico e sociale dei forti terremoti (solo in Italia si stima che il costo delle ricostruzioni post-sismiche degli ultimi 50 anni sia stato pari a circa tre miliardi all’anno, che salgono a oltre quattro considerando anche i danni dovuti a frane e alluvioni).