L’Aquila. Togliere il limite massimo di età per usufruire del fondo regionale per la Vita Indipendente e prendere come riferimento per accedervi l’ISEE sociosanitario. Questo è ciò che il Consigliere regionale e Vice presidente della Commissione sanità Francesco Taglieri richiede, con una proposta di legge a sua firma che va a modificare il testo con cui, dal dicembre 2012, tale fondo viene regolamentato.
“Il concetto alla base della Vita Indipendente – commenta – è quello di favorire l’autogestione dei servizi assistenziali, al fine di permettere la personalizzazione degli interventi, l’integrazione sociale e la permanenza nel proprio ambiente di vita delle persone con grave disabilità”.
“Allo stato attuale, il testo in vigore in Regione Abruzzo sancisce la possibilità di usufruire degli interventi previsti solamente per persone che abbiano età compresa tra i 18 e i 67 anni. Se il limite inferiore a 18 anni ha una motivazione giuridica nel requisito della maggiore età per la completa autodeterminazione, stessa cosa non si può dire per il limite superiore, non essendoci appiglio alla soglia dei 67 anni, posta in modo indipendente dal contesto e dalle condizioni reali della persona. Ciò costituisce, a tutti gli effetti, una grave discriminazione a danno dei disabili, impedendo di fatto il pieno godimento dello stile di vita attiva che è invece importante nel contrasto delle patologie. Giusto, inoltre, sottolineare come nella legge nazionale sulla Vita Indipendente non sia prevista nessuna limitazione di età e come il Consiglio di Stato, con sentenza del dicembre 2007, abbia ritenuto ingiusta e contraddittoria la limitazione imposta in Regione Veneto”.
“Parallelamente, è necessario rivedere i parametri per la condizione economica del richiedente, tenendo conto della situazione del solo assistito e non del nucleo familiare, come previsto da una sentenza del Tar di Sardegna del 2009. Per questo, nella mia proposta di legge è prevista una modifica necessaria quale l’utilizzo dell’ISEE sociosanitario, che ha delle modalità di calcolo specifiche per le situazioni di disabilità”.
“Ci sono tutti i requisiti – conclude – per apportare queste correzioni necessarie, e consentire a chiunque di scegliere come curarsi, gestendo in autonomia i servizi necessari per vivere la propria vita nel migliore dei modi. È un diritto che non può più essere negato a nessun abruzzese”.