“A oltre un anno dallo “strombazzato” annuncio del decreto Cura Abruzzo 1 nel quale si promettevano numerosi aiuti a fondo perduto alle piccole e medie imprese abruzzesi per superare i danni economici causati al settore da lockdown e pandemia siamo ancora fermi a liquidare i primi contributi stanziati a dicembre scorso, con buona pace di quanti contavano su questo piccolo sostegno per programmare la ripartenza del settore” dichiara il Capogruppo di “Abruzzo in Comune” in Consiglio Regionale.
“Sono infatti diverse centinaia le partite Iva abruzzesi che ancora non hanno ricevuto nessuno dei contributi promessi dalla Giunta Marsilio grazie ai decreti Cura Abruzzo 1 e 2, una situazione francamente insostenibile per un settore, quello dell’artigianato e delle piccole imprese, che rappresenta il cuore della nostra economia. Questo certifica, in maniera inconfutabile, l’inutilità di queste due misure che si sono dimostrate un semplice palliativo e non la panacea di tutti i mali come la “propaganda” del centrodestra voleva far passare, se non un vero e proprio “sperpero” di risorse pubbliche visto che sul territorio non vi è traccia degli effetti benefici di queste misure” continua, nella sua nota, Sandro Mariani.
“A conferma di tutto questo l’impietoso rapporto redatto da CNA nei primi tre mesi del 2021 che certifica come l’Abruzzo sia la “Cenerentola” d’Italia nell’andamento delle imprese artigiane visto che in questo lasso di tempo hanno chiuso, nella nostra regione, per 267 attività del comparto con l’apertura di nuove partite Iva che registra un disastroso -15% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato, quando invece la media nazionale fa segnare un +6%, testimonianza di come invece le altre regioni italiane si siano mosse nel modo giusto, dando così nuova linfa alle imprese artigiane” conclude Mariani. “Invito quindi il Presidente Marsilio e la sua maggioranza ad abbandonare “l’annuncite cronica” che ha colpito molti suoi esponenti e a rimboccarsi le maniche per turare i disastri causati dal fallimento dei decreti Cura Abruzzo 1 e 2”.