Andamento – e qui sta l’altra anomalia – del tutto opposto al restante mondo dell’impresa, quella medio-grande, che incrementa invece la propria dotazione di 54 milioni di euro. Insomma, a leggere i report della Banca d’Italia, restano le aziende piccole e piccolissime (ovvero quelle con meno di venti dipendenti) le grandi malate del sistema produttivo regionale, anche e soprattutto in ragione della chiusura ermetica decretata dal sistema bancario: chiusura, dice la CNA, che adesso deve diventare emergenza a tutti i livelli, anche e soprattutto per una politica chiamata ad adottare misure adeguate alle necessità del momento.
Le anomalie del “caso Abruzzo”, comunque, non si fermano ai valori assoluti: “In valori percentuali – illustra Ronci – il credito alle piccole imprese decresce del 3,2%, cioè più di quanto accada a livello nazionale, dove la caduta si ferma al 2,7%. All’opposto, il credito alle imprese medio grandi annota un incremento dello 0,6%, dato questo in controtendenza con il decremento dello 0.3% nazionale”.
Micro e piccola impresa dunque fuori dalla ripresa che abbraccia altri settori. Tanto più che, sempre tra gennaio e giugno di quest’anno, la consistenza complessiva del credito nella nostra regione è stata di 20 miliardi e 977 milioni di euro, registrando sui 12 mesi precedenti un incremento di 188 milioni: una fase positiva cui contribuiscono però solo l’aumento dei finanziamenti destinati alle “famiglie consumatrici” (224 milioni in più, con una crescita del 2,5%) e quello già citato destinato al mondo dell’impresa medio-grande. Tutto, mentre anche il risparmio postale segna un buon andamento, con 113 milioni di aumento rispetto ai dodici mesi precedenti.
Ovvio, così, che adesso il dossier-credito finisca sul tavolo della Regione, per individuare le contromisure adeguate alle necessità: “Con le altre associazioni imprenditoriali – dice il presidente di CNA Abruzzo, Savino Saraceni – abbiamo presentato alla Giunta regionale un piano contenente diverse proposte, tutte concrete, che se attuate in tempi ragionevoli possono produrre circa 150 milioni di nuovi finanziamenti al mondo della micro e piccola impresa”. Gli fa eco il neo coordinatore di Fidimpresa Abruzzo, Paolo D’Amico, secondo cui “resta fondamentale il ruolo di intermediazione tra sistema bancario e imprese, che le strutture di garanzia come i confidi possono esercitare per aiutare un sistema produttivo davvero in difficoltà in Abruzzo. E’ dunque in questa direzione che le politiche devono guardare, in fretta”.