A inizio emergenza, su indicazione del Comitato Operativo del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, è iniziata una ricognizione urgente di strutture da affiancare agli ospedali e per uso alloggio di convalescenti ancora positivi al virus o per isolamento fiduciario per i cittadini impossibilitati all’isolamento domiciliare.
Interpellati i Sindaci (con apposita nota S.M.E.A. prot. 656 del 03/03/2020), valutate tutte le strutture, l’Oasi dello Spirito è risultata quella inequivocabilmente più adeguata ad assicurare la vicinanza all’ospedale, la posizione distante dal centro abitato, le buone condizioni e la
disposizione interna idonea a rispettare le prescrizioni sanitarie. Inoltre, in quel periodo, ignorando
una così lunga evoluzione dell’emergenza, si tendeva ad evitare l’utilizzo di alberghi per non danneggiare la stagione turistica primaverile.
Il contratto è stato stipulato con l’Oasi dello Spirito che è una fondazione autonoma (indipendente dalla Curia) e gestita da un proprio consiglio di amministrazione. Si coglie l’occasione per ringraziare il legale rappresentante, don Antonio Di Giulio, i suoi collaboratori e le suore che alloggiano nel luogo: hanno tutti modificato le proprie abitudini di vita pur di rendere un servizio alla collettività e condividere la struttura con i più fragili, i malati di coronavirus.
La struttura presa in uso ha 24 stanze con bagno individuale, per un costo giornaliero di 31,25 euro cadauna. Il prezzo reale però è ben più basso se si considera l’intero spazio a disposizione che supera i 2000 mq, con locali per l’assistenza sanitaria di medici, infermieri e operatori sanitari, servizi di ristorazione e lavanderia, giardino e percorsi nel verde con vista mare, e ad un costo molto economico; quanto di meglio si potesse offrire ai cittadini abruzzesi che combattono questa terribile malattia e che abbiamo accolto in una oasi di pace.
Al momento della presa in uso, la struttura non era affatto disabitata, ma già opzionata per ritiri spirituali e convegni. Sulla scelta di “vuoto per pieno”, poi, si precisa che alla stipula del contratto era impossibile prevedere il numero di stanze che sarebbero state utilizzate dalla ASL e quindi sono state integralmente opzionate.
Inoltre le camere sono collocate sul medesimo piano, di fatto divenuto un reparto distaccato di malattie infettive, che difficilmente avrebbe potuto prevedere il pagamento della stanza singola. Mi duole comunicare che la struttura è utilizzata e ancora pienamente operativa.
Infine, non esiste alcun altro guadagno arcano per la Fondazione rispetto al modesto prezzo indicato, ma è normale che ogni contratto contenga clausole che sono più formali che reali, come il costo di eventuali opere aggiuntive che, nel caso di specie, non sono state necessarie, o come la eventuale proroga che noi auspichiamo non debba avvenire perché vorrebbe significare la prosecuzione dell’epidemia a danno dei cittadini abruzzesi ai quali, in tal caso, offriremo il massimo possibile per consentire loro una pronta ripresa.
Questa battaglia coinvolge tutti e la vinciamo solo se remiamo tutti dalla stessa parte. Auspico in questa fase una collaborazione volta al sostengo non solo della popolazione ma anche del personale impegnato h24 nelle azioni di contrasto al virus, evitando il pessimismo e la diffidenza sociale.
Silvio Liberatore
Dirigente Protezione Civile, Soggetto Attuatore S.M.E.A.