A dichiararlo è l’assessore regionale alle Attività Produttive Mauro Febbo che sottolinea quanto segue: “siamo anche pienamente consapevoli come l’uscita dalla prima fase emergenziale possa avvenire solo ed esclusivamente con un territorio coeso, responsabile e seguendo le linee scientifiche e sanitarie condivise con il Governo, ben consapevoli che il mercato non lascia spazi a recuperi di quote perse ma al contempo è nostro dovere la salvaguardia della salute come priorità irrinunciabile. Per questi motivi abbiamo deciso di chiedere proprio agli attori territoriali un contributo di idee e proposte per essere la base di un organico modello regionale, magari anche da suggerire al tavolo nazionale, per avviare e gestire la cosiddetta ripresa durante la Fase 2. Infatti già da martedì prossimo come Regione Abruzzo abbiamo programmato un incontro con tutti gli attori locali e settori economici al fine di individuare per ogni singolo ambito produttivi un punto di equilibrio sostenibile tra le prioritarie necessità di tutela della salute e le indispensabili esigenze di riavvio di tutte le filiere produttive e dei servizi.
L’Abruzzo – continua Febbo – ha un tessuto produttivo molto particolare, siamo un territorio ad altissima concentrazione manifatturiera, con livelli ben superiori alla media italiana e vicini agli indicatori delle grandi aree industriali europee ed al contempo abbiamo oltre il 30% della superficie regionale sottoposta a tutela ambientale, abbiamo un area metropolitana tra le prime 15 d’Italia per densità demografica e nello stesso tempo abbiamo ben tre parchi nazionali, un unicum che non ha eguali in Europa.
In Abruzzo inoltre abbiamo filiere e cluster di livello internazionale come l’automotive con Sevel, Honda, Cams, Denso, Pilkington o come quello dell’igiene della persona con Fater, Ontex e Fameccanica, nel farmaceutico Dompe’, Sanofi, Menarini, nella space economy Telespazio, Thales e nell’agro alimentare De Cecco, Rolli, e Amadori. Ovviamente senza dimenticare il tessuto imprenditoriale importantissimo composto da medie, piccole e microimprese attive in massima parte nel commercio, nel turismo e nell’artigianato che contribuiscono all’indispensabile funzione di coesione territoriale e sociale, spesso riequilibrando le dinamiche di sviluppo di una costa molto antropizzata e un entroterra eccellente e straordinaria, portatrice e conservatore delle nostri migliori tradizioni e delle nostra storia.
Pertanto – conclude Febbo – tutto questo patrimonio imprenditoriale, economico, sociale e culturale non può e non deve essere ancora tenuto bloccato. Quindi nei prossimi giorni il Governo regionale sarà impegnato nel fondamentale e primario compito di riavviare, accompagnare e sostenere questo meraviglioso mosaico di attività produttive, centri storici e aree protette fuori da questa emergenza. Una sfida difficile ma alla quale non ci sottraiamo e per questo siamo pronti lavorare per la fase 2 che non può più attendere”.